Workshop sul tema "La nostra area metropolitana" Stampa
Scritto da Enzo Magaldi   

Italia Solidale insieme a Radici Nuove e Ricredere per Ricostruire l'Italia ha organizzato il Workshop avente per tema La nostra Area Metropolitana. I lavori si terranno venerdi 29 marzo 2013 nell'Antisala dei Baroni al Maschio Angioino a Napoli

 

 

 

 

 

Le buone   Leggi in Italia devono sempre invecchiare


Il destino delle Nostre Leggi è spesso (quando sono  almeno a  parere di scrivere delle buone norme ) quello di una lentissima applicazione che il più delle volte ne può determinare  l’ intempestività al di la della lungimiranza del legislatore che la propone.
Ma quello che è accaduto  all’iter degli  artt. 17-21 della  Legge  n. 142 del giugno 1990 merita una breve cronistoria .
“Previsto per la prima volta dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 (artt. 17-21) sul nuovo ordinamento degli Enti Locali, ha trovato nuovo slancio nell'art. 114 della Costituzione , dopo la riforma dell'ordinamento della Repubblica del 2001 con la modifica del titolo V e con l'articolo 23, comma 6 della legge n. 42 del 5 maggio 2009, dove il Governo è delegato ad adottare entro 36 mesi dalla data di entrata in vigore della legge (entro il 21 maggio 2012) un decreto legislativo per l’istituzione delle città metropolitane. In Italia non è ancora stata istituita nessuna città metropolitana, poiché nel 2008 lo scioglimento anticipato delle Camere ha rinviato il compito di istituire le città metropolitane al Parlamento della XVI Legislatura repubblicana.”
“Nel 2007 il Governo Prodi II aveva approvato un disegno di legge-delega (per la redazione della Carta delle autonomie locali), che avrebbe dovuto abrogare il d. lgs. n. 267/2000, recante il Testo unico sull'Ordinamento degli Enti Locali, che a sua volta raccoglieva in un unico testo la fondamentale legge n. 142/1990, la prima che aveva previsto, tra le varie disposizioni, proprio l'istituzione delle città metropolitane.”
Di qui c’è stato tutto un rimpallarsi tra Governo ed  Enti Locali. Infatti la materia, nel maggio del 2009, è stata oggetto di delega al governo il quale è tenuto ad emanare i relativi provvedimenti normativi.” L’art. 23 della legge 42/2009 (legge delega sul federalismo fiscale), approvata dalle Camere nella primavera 2009, ha introdotto una disciplina transitoria e facoltativa, per una prima fase istitutiva delle città metropolitane situate nelle regioni a statuto ordinario”.
Tuttavia con l'approvazione della revisione della spesa pubblica convertita in legge n° 135 il 7 agosto del 2012, l'istituzione dell'Ente ha avuto un ulteriore accelerazione, l'articolo 18 della suddetta legge ne stabilisce gli organi elettivi, le funzioni amministrative”. Ma quali sono state individuate ? : Bari, Bologna, Firenze, Genova ,   Milano, Napoli, Torino, Reggio Calabria, Roma e Venezia. Sono state invece individuate dalle Regioni a statuto speciale  Cagliari, Catania, Messina e Palermo. Ma veniamo alla Nostra ”area metropolitana”. Credo che per Napoli sia arrivato il momento di assumersi politicamente  l’impegno nei confronti di tutti i Comuni che incidono direi “fisicamente” sul territorio cittadino  e che ormai sono un tutto uno con Napoli per creare i presupposti di un governo ufficiale del territorio .Ogni giorno la città si riempie  e si svuota come una clessidra che con i suoi granuli che passano da una parte all’altra dei due imbuti capovolti che la compongono si capovolge su stessa per calcolare il tempo. Così dai Comuni vicini si riversano gli esseri umani nella città e da questa ritornano  ai Comuni senza nessuna interruzione di tempo e di spazio. Serve un piano di sviluppo dei servizi e di riordino del territorio.
Il Nostro, martoriato da vent’anni , frutto di una amministrazione unica delle istituzioni locali che ha fatto scempio e procurato danni e debiti per i prossimi 30, la triade Comune di Napoli, Regione e Provincia ha sempre avuto un unico comune denominatore la figura “Prepotente e Saccente di Bassolino” tra l’altro depositaria di una falsa morale che nei fatti poi, con tutte  le sue  scelte nefaste, si è dimostrata tale. Come dicevo, non dando servizi, facendo scempio del territorio e procurando debiti ai nostri figli e nipoti.
Oggi La regione eredita debiti accumulati che praticamente la bloccano, il Comune di Napoli nelle stesse condizioni non riesce a garantire i sevizi minimi ma non dichiara il dissesto .
Bisogna ricominciare da Zero e rivedere tutto attraverso l’ ottica di un territorio di molto più di tre milioni di abitanti come lo è Napoli e la sua provincia ; i trasporti , la viabilità, i servizi sociali di base, tutto mediante una ridistribuzione delle risorse pregna di grande spirito di solidarietà, e costruire un tipo di cittadino che dalle scuole elementari ami la sua città e il suo territorio.
L’area metropolitana può essere un occasione per riscoprire tutta la Provincia con quella  voglia di appartenenza ad un territorio più vasto al di fuori della propria soglia di casa come lo è invece adesso.
Questa la mia visione utopica e di speranza a che si possa realizzare la “Nostra Area Metropolitana” ,ma mi sembra anche giusto rimandare ad una lezione di Guido Martinotti tenuta a Milano nell’ambito di alcuni seminari tenuti da Mondoperaio,per i più scettici, da dove si evince purttoppo una concreta difficoltà di realizzazione.(link -http://www.mondoperaio.net/2013/02/ponti-per-leuropa-guido-martinotti-comunita-e-territorio/9

Napoli 26/03/2013                                                                    Enzo Rosario Magaldi