Da “Napoli Sud” di sabato 23 giugno 2007

Pompei I Verdi hanno organizzato un summit a Palazzo Santa Lucia dopo le numerose proteste degli utenti Cartelle pazze per la bonifica, martedì riunione in Regione

Cartelle pazze per la bonifica, martedì riunione in Regione

POMPEI (Mario Cardone) Appello sull’utilità e il ruolo dei consorzi di bonifica. L’iniziativa di contrasto alle cartelle della bonifica è diventata un vero e proprio movimento politico. I vari comitati spontanei, nati con la parola d’ordine della lotta agli sprechi e ai disservizi dei consorzi di bonifica, hanno deciso di coalizzarsi in un unico comitato. L’iniziativa ha avuto il primo risultato con la convocazione della VII Commissione Regionale, presieduta da Michele Ragosta (Verdi). L’assise è stata fissata per martedì alle 11.30, presso la Sala Riunioni. L’argomento all’ordine del giorno è il piano di classifica e opere di manutenzione del Consorzio di Bonifica Integrale del Comprensorio Sarno. Parteciperanno gli Enti interessati e le associazioni presenti sul territorio (in tutto 63 comuni in 4 province della Campania). Molto attivi nella lotta le popolazioni alla foce del Sarno, che sono quelle più sacrificate. Poggiomarino, S. Antonio Abate, Scafati e soprattutto Pompei stanno operando un gran movimento, con migliaia di ricorsi preparati dalle associazioni “Territorio Libero”, “Verdi” e Federconsumatori. Anche da Pompei è partita l’iniziativa di un appello sul web per raccogliere firme sul documento che denuncia lo scarso ruolo dei Consorzi di Bonifica della Regione Campania. “Non sono Enti inutili da abolire - ha precisato Giuseppe Sabini (Verde) che insieme a Santa Cascone (Territorio Libero) si è fatto promotore dell’iniziativa - ma la Regione Campania deve tutelare l’utenza andando ad accertare sul posto quali benefici concreti la loro attività apporta alla popolazione”. “Da tempo i cittadini proprietari di immobili (terreni e fabbricati) compresi nei confini di competenza dei Consorzi di Bonifica stanno ricevendo cartelle esattoriali del tributo consortile che si deve pagare a fronte del beneficio specifico dell’attività di manutenzione - hanno precisato - Cascone e Sabini - Il tributo, calcolato come l‘Ici, diventa una seconda tassa sulla proprietà, che non riceve alcun beneficio. Ecco il motivo delle migliaia di ricorsi presentati alle Commissioni Tributarie che dovranno decidere in merito“. I primi segnali sono positivi. Sono stati accolti decine di ricorsi. C’è bisogno anche di un’ispezione regionale sul territorio del Consorzio per verificare lo stato della rete scolante esistente e le opere eseguite. Bisogna inoltre adottare tutte le iniziative per la sospensione dell’esazione dei ruoli che fino all’esame dei ricorsi risulteranno inadempienti.