Il Fiume
Sarno
Il Sarno è un fiume della Campania, che nasce dalle
pendici dei Monti di Sarno, vicino alla omonima città, e si getta nel Golfo di
Napoli, a Nord di Castellammare di
Stabia, attraversando il territorio di ben tre province: Salerno, Avellino e
Napoli.
E’ lungo
all’incirca 24 Km,
ed il suo bacino (cioè il territorio le cui acque confluiscono nel fiume o nei
suoi affluenti) si estende per circa 500 Kmq: è delimitato dai monti Picentini,
dai monti di Salerno, dai monti di Sarno,
dai monti Lattari e dall’apparato vulcanico del Somma Vesuvio.
All’interno
di quest’area così estesa (è quasi la ventesima parte di tutto il territorio
campano) vivono 750 mila abitanti (la sesta parte della
popolazione campana): essa è quindi molto densamente
popolata.
Il Sarno è
tristemente famoso come fiume più inquinato d’Europa:
la
gravissima situazione ambientale è determinata soprattutto dagli
scarichi di
insediamenti agricoli ed industriali, che vengono immessi
nel fiume
senza un adeguato trattamento di depurazione.
L’elevata
presenza umana, e lo sviluppo di industrie agroalimentari (famose le industrie
per il trattamento del pomodoro di S.Marzano), conciarie (Solofra), chimiche e
metalmeccaniche (Foce del Sarno), sono le cause principali dell’inquinamento
del fiume. Anche l’agricoltura, che uti
lizza fertilizzanti e pesticidi in elevate quantità,
contribuisce alla gravità della situazione.
Ma
l’inquinamento è solo il più evidente fra i problemi che affliggono il fiume
Sarno: il bacino è infatti esposto anche ad un grandissimo rischio di
alluvioni: negli ultimi 20 anni, si registrano ogni anno almeno 2-3 rotture
degli argini del fiume, con successiva esondazione. Questi eventi sono (proprio
per l’eccezionale inquinamento delle acque)
particolarmente pericolosi per l’igiene e
la salute pubblica, oltre che per l’agricoltura della zona: i metalli pesanti
presenti nelle acque distruggono le colture agricole, le acque provenienti agli
scarichi delle abitazioni e delle industrie inondano le campagne, le strade e
le case sono invase da un vero e proprio “concentrato di fogna”!!
Purtroppo,
dobbiamo riconoscere che non solo l’inquinamento, ma anche l’elevato numero di
inondazioni sono conseguenza della scarsa attenzione dell’Uomo per l’ambiente:
i canali cementificati, i tratti del corso del fiume artificialmente ristretti
provocano contribuiscono a rendere più frequenti e più violente le ondate di piena, poiché sottraggono al fiume gli spazi
necessari a raccogliere e contenere la maggior quantità d’acqua causata dalle
piogge.
L’”evoluzione”
del livello d’inquinamento lungo il corso del fiume è molto istruttiva: presso
le sorgenti, vicino al Monte Saro, il fiume si presenta ancora in uno stadio
pressappoco “naturale”: i livelli di
inquinamento sono molto contenuti, la presenza di
vegetazione ai bordi del fiume e di fauna acquatica è consistente. Ma
basta seguire il corso del fiume di qualche chilometro, arrivando alla
confluenza con la Cavajola e la Solofrana, e al
passaggio attraverso i primi centri abitati: a questo punto la situazione
cambia notevolmente, e in maniera visibile anche ad una prima occhiata. Le
tracce degli scarichi sono molto evidenti (macchie
scure che si allargano in corrispondenza di punti precisi del corso d’acqua),
come la foto a sinistra testimonia.

Arrivati
nel Comune di Scafati, poi, è possibile notare una gran quantità si schiuma
galleggiante sulla superficie, segno di un altissimo livello di inquinamento,
presumibilmente di origine
chimica.
Sempre
all’interno dello stesso comune, è possibile “ammirare” esempi di canali
artificiali in cemento per la regimentazione delle acque, che restringono in
maniera spesso poco razionale l’alveo del fiume.

Il disinquinamento del fiume Sarno, iniziato con un
progetto speciale nel 1970, è una storia che, a più di trent’anni dall’inizio,
nonostante la continua attenzione dedicatagli da tutte le associazioni
ambientaliste presenti sul territorio, non è ancora giunta ad una conclusione:
dei quattro depuratori che, negli ultimi progetti, riproposti dal Ministro Ronchi nel 2000, dovevano
essere costruiti, ancora nessuno è stato completato...
Dovrà essere per sempre
soltanto un sogno quello di rivedere il corso del Sarno pulito come alle sue
sorgenti