Ritengo che il costante impegno di don Luigi Merola vada supportato anche  diffondendo i suoi interventi sulla rete e/o con altro mezzo informativo a nostra disposizione. Per questo invito alla diffusione del messaggio che trasmette, cioè una vera testimonianza di “vita partecipata” nei quartieri dove sono più evidenti i  problemi della nostra martoriata città, che di fatto, spesso sono gli stessi  che poi influiscono sul vivere sociale di Napoli.

Enzo Rosario Magaldi


Andare al Vomero in un’altra città.

di LUIGI MEROLA

Giovedì i miei bambini di Forcella sono stati accompagnati a visitare l’altra faccia della città, il Vomero. Erano tutti felici, spensierati, emozionati tanto da non aver dormito la notte precedente per questo appuntamento. Tra i tanti educatori, studenti universitari e le suore salesiane, c’era anche la moglie del prefetto di Napoli Pansa, che subito ha voluto conoscere la nostra realtà e dare il suo contributo nel nostro rione. La signora Pansa non ha avuto paura di sporcarsi le mani nel degrado, per dare un sorriso vero e scolpirlo nei volti dei nostri bambini. Mi ha molto colpito una frase detta da un bambino di 9 anni, appena siamo scesi dal pullman sul viale Luca Giordano e che ha scosso noi educatori: «Che bella questa città che ci avete portato a visitare. Agli occhi di Giuseppe quella era un’altra città. E ha ragione. Napoli è un insieme di città diverse spesso contrapposte.

Una città ricca di contraddizioni, con punte di eccellenza, nel campo delle arti e della ricerca, e zone dove la marginalità e il degrado non hanno pari in Italia. Ma è questa città che si prepara ad accogliere il Meeting della Pace nel mese di ottobre. Forse verrà anche papa Benedetto XVI. Ci saranno tutte le religioni. I1 cardinale Sepe e la comunità di Sant’Egidio stanno lavorando duramente. Vogliono che Napoli sia la capitale della pace, che la nostra metropoli abbia un riscatto morale e culturale innanzitutto, quindi, dobbiamo unirla questa città, renderla coesa e solidale. L’ordine, la pulizia del Vomero deve essere l’ordine del centro storico. La pulizia delle strade deve essere una conquista anche per Forcella dove un operatore ecologico è un miraggio, dove le strisce pedonali non esistono, dove il vigile urbano è un optional.Basta con più città nella città. I nostri ragazzi desiderano una sola città. L’occasione del meeting deve portare a costruire una città nuova e unita. Al Vomero i palazzi sono puliti e signorili. Nel centro storico i palazzi spesso se ne cadono a pezzi e nessuno interviene. E anche quando si decidono interventi importanti, come quelli decisi dal Comune, dobbiamo fare i conti con una burocrazia infinita e lenta. C’è un palazzo pericolante a Forcella: a dicembre dopo tante pressioni l’amministrazione municipale ha deliberato la sua ristrutturazione. Ad oggi, nonostante il pericolo crescente, i lavori però non sono ancora iniziati. Il vecchio Supercinema del nostro quartiere chiuso da oltre venti anni dovrà essere acquistato dal Comune per diventare un centro di formazione al lavoro. Ci sono tutti i finanziamenti necessari, ma non si riesce a cominciare per altre lungaggini burocratiche. I nostri quartieri più degradati non possono più aspettare ne rischiare altre disgrazie. Ottobre si avvicina, cerchiamo di vivere questo evento come una grande occasione per cambiare questa città, per farla trovare a chi verrà più bella,ma sopratutto più unita e pacificata. Ci auguriamo che ognuno e non solo la Chiesa faccia il suo dovere e un passo in avanti. Una marcia in più aiuta tutti noi napoletani a sognare.

Napoli, 06 maggio 2007