da "il Mattino" di giovedì 14/08/2008
PROCIDA
Arrivano i tonni rossi, Procida nella bufera
I
tonni rossi sono tornati a Procida. All’alba di ieri le vasche di allevamento,
riempite di 1350 esemplari, dal peso medio di un quintale, trainate dai
rimorchiatori turchi «Akua Dem 2» e «Serter Ahmeth», sono approdate nella baia
procidana del «Caraugno». Vi resteranno fino a dicembre, grazie a
un’autorizzazione provvisoria ottenuta in un mare di polemiche. «I tonni
vagavano ormai da un mese nelle acque internazionali. Molti esemplari hanno
rischiato di morire per le lentezze burocratiche che non consentivano l’approdo
a Procida» ha spiegato Salvatore Costagliola, assessore isolano alla pesca. Ma,
se attualmente i tonni posti all’ingrasso sono in numero minore rispetto ai 5000
dello scorso anno, non sono diminuite le polemiche sollevate dagli ambientalisti
delle isole di PROCIDA ed Ischia. All’attacco la Lav con Ciro Troiano e i verdi
con il consigliere provinciale Ciro Cacciola. A Procida, un comitato composto da
una diecina di gruppi sociali e culturali, guidato dalla Pro Loco, contesta la
decisione del Comune di concedere la baia del «Caraugno» per l’ingrasso dei
tonni. Analoghe proteste sono partite dalla sezione Legambiente di Ischia, oltre
che dall’organizzazione internazionale «Green Peace» e dagli stessi verdi. Uno
dei motivi principali delle contestazioni è che la baia procidana fa parte
dell’area marina protetta «Il Regno di Nettuno» e quindi si temono inquinamenti
e danni ambientali. La storia degli allevamenti dei tonni rossi di PROCIDA parte
nel 2001 quando il Comune rilascia alla società «Cigno Verde» la concessione per
l’allevamento di spigole e orate. Successivamente la società decide di
ingrassarvi i tonni rossi che hanno un mercato molto più redditizio. Iniziano le
polemiche e le proteste. Migliaia di cartoline vengono firmate per chiedere la
«liberazione» della baia. Nello scorso ottobre, a fine «mattanza», il Comune
decide di revocare la concessione al Cigno Verde che, intanto, insieme alla
consociata turca «Akua Italia», finisce sotto inchiesta per una serie di
irregolarità, a seguito di una denuncia del comandante del Circomare isolano
Giuseppe Marzano. Ma, improvvisamente, nei primi mesi del 2008, si riaprono i
discorsi. La Giunta Municipale, con delibera 10 marzo 2008, esprime parere
favorevole alla proposta del «Cigno Verde» e di «Akua Italia», ( che
successivamente subentrerà nella gestione dell'allevamento) di riottenere la
concessione, in cambio di alcuni «vantaggi» concreti a favore della comunità
procidana. E cioè: un canone annuo di 100mila euro da versare nelle esangui
casse comunali, il pagamento della metà del fitto annuo di un locale che il
Comune sta attrezzando a favore dei pescatori isolani, la disponibilità ad
acquistare dagli stessi pescatori isolani il pesce da dare in pasto ai tonni
rossi.
Domenico Ambrosino