Via l'allevamento dei tonni dalla baia del Caraugno |
Scritto da Enzo Magaldi |
Riportiamo l'articolo dal periodico Procida Oggi del 16-10-2008 in quanto in questi giorni dovrebbe esserci l'ultima mattanza. Ci si augura che l'esito del monitoraggio della stazione zoologica Anthon Dorn inerente l'A.M.P. "Regno di Nettuno" confermi l'indispensabile spostamento dell'allevamento dei tonni rossi. (enzo Rosario Magaldi) Di nuovo agli onori della cronaca l’allevamento dei tonni rossi nella baia del Caraugno. Come già anticipato nello scorso numero del giornale, l’ingrasso dei tonni, ora curato non più dalla società isolana “Cigno Verdeâ€, ma da quella turca “Akua Italiaâ€, è tornato ad essere operativo. Con nuovi problemi. Dalla fine di agosto scorso, le acque della splendida baia sono spesso ricoperte, in larghi tratti, da una schiuma oleosa e puzzolente. Il cattivo odore, che sa tanto di pesce marcio, sulle ali del vento da levante, si espande per il litorale Solchiaro, Chiaia, Pizzaco, e non solo. Raggiunge, infatti, anche gli abitati di Centane, Via Rivoli, e Belvedere, Sant’Antonio, l’Olmo, addirittura fino alla zona di Ciraccio, come testimonia una lettera dell’ingegnere Franco Cerase. Proteste sono arrivate alla Capitaneria, all’ASL, al Comune. Tutti hanno promesso il loro intervento per accertarne ed eliminare le cause. Intanto la Procura della Repubblica, su denuncia della Lega antivivisezionista napoletana, ha avviato una indagine per verificare la regolarità dell’autorizzazione concessa dal Comune e dal Consorzio dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno, alla società “Akua Italiaâ€. La Polizia di Stato sta indagando sulla vicenda. SARA' L'ULTIMA MATTANZA ? Per i tonni rossi del Caraugno quella del 2008 dovrebbe essere l’ultima mattanza. L’impianto di ingrasso, inopinatamente riattivato e, secondo noi, in chiaro dispregio alle normative vigenti, dovrebbe essere delocalizzato in altro posto, in un braccio di mare non rientrante nell’area del Regno di Nettuno. Lo ha stabilito una delibera del Consiglio Comunale, lo ha ribadito il vice sindaco Luigi Muro nel corso del convegno, svoltosi a Procida Hall, sabato 20 settembre, alla presenza dei vertici del Consorzio del Regno di Nettuno, il presidente Albino Ambrosio, il vice avv. Iannone, il direttore Riccardo Strada. Già abbiamo scritto che, a nostro parere, l’attivazione dell’allevamento non poteva essere concessa, in quanto la normativa stabilisce che essa può essere accordata solo ad impianti preesistenti all’istituzione della Riserva Marina. E quando il Regno di Nettuno è stato istituito (il 10 aprile 2008), l’impianto era inesistente in quanto il Comune aveva revocato la precedente concessione 03/2001, il 18/10/2007, e successivamente aveva annullato tale provvedimento solo il 6 maggio 2008. Per cui, nel momento in cui è stato chiesto la prevista autorizzazione al Consorzio di gestione dell’area, essa non poteva essere concessa. Anche perché nel quesito sull’art. 6 del |