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CON ITALIA UNICA per una VICO EQUENSE UNICA e Cioffi PDF Stampa E-mail
Scritto da gaetano   

CON ITALIA UNICA  per  una VICO EQUENSE UNICA

La città di Vico Equense  presenta in piccolo tutti i pregi e i difetti dell’ ITALIA  , dopo un periodo di forte sviluppo  , turistico , artigianale , culturale   degli anni sessanta – settanta    stiamo assistendo  da  oltre un trentennio  ad un decadimento  in tutti i settori  con impoverimento  dei cittadini  e  disoccupazione  .  Abbiamo la fortuna di vivere un territorio meraviglioso sotto il profilo naturalistico paesaggistico e climatico, riconosciuto a livello internazionale, che purtroppo non siamo stati capaci di valorizzare.Specialmente negli ultimi 50 anni ci siamo avventurati in improbabili iniziative di piccola industrializzazione, oggi per la maggior parte abbandonata, lasciando ai margini quelle che sono state per millenni fonti di reddito, l’agricoltura, la zootecnia e l’artigianato a sostegno del turismo con la fornitura di prodotti di elevata qualità.  Non si è cercato di incrementare e qualificare le strutture da adibire alla ricezione turistica di qualità,  rispetto agli anni 70 si sono ridotti gli alberghi e di conseguenza il numero di posti letto. Si è invece incrementato il patrimonio edilizio abitativo, favorendo principalmente le seconde case, oggi nella migliore delle ipotesi utilizzate per pochi giorni l’anno . La strategia da adottare per i prossimi anni, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati e ridare fiducia e benessere ai cittadini , deve  essere finalizzata  al   rilancio del turismo e dei beni culturali , del commercio , dell’artigianato  ,alla   riqualificazione dell’ambiente , del   territorio  e  del   patrimonio edilizio esistente . Il ritorno dell’uomo alla coltivazione e manutenzione dei fondi agricoli e aree boschive   con l’inevitabile  ripristino dei naturali percorsi di deflusso   delle acque piovane , avrà anche l’effetto di ridurre o eliminare  i sempre più frequenti fenomeni franosi dovuti all’incuria  e abbandono del territorio .E’ per l’attuazione di questi  obiettivi  che abbiamo deciso di partecipare al  progetto  di   ITALIA UNICA con Corrado Passera   e   dare finalmente il giusto impulso per la  rinascita economica ,  sociale e culturale  della nostra Città . In fondo i problemi della mia città sono i problemi dell’Italia ricominciamo dai cittadini

Giuseppe Cioffi  Consiglio Cannavale  Francesco Buonocore

 
Perché una Porta Poggiomarino/Valle del Sarno? PDF Stampa E-mail
Scritto da gaetano   

Perché una Porta Poggiomarino/Valle del Sarno?

Gran parte dei nostri concittadini sbandierano un’avversione invidiosa alla politica, fatta di luoghi comuni, priva di costruttività e di qualsivoglia proposta operativa, senza voglia di impegno diretto e di reale cambiamento. La costituzione della Porta ha dovuto superare questo profondo ed abulico malessere, dove si sbandiera l’intenzione di non votare e si appartiene a clan familiari dove il voto non possiede alcun legame con la politica. Così tutte o quasi le Amministrazioni Locali, lungi dal proporre ipotesi di sviluppo, si sono limitate a gestire la macchina amministrativa (in molti casi la maggiore “impresa” del territorio) per trarne vantaggi in termini di micro-occupazione e fare affarucci, generando al più sterile e volgare chiacchiericcio su social network. Dunque, questa Porta per tornare a parlare del territorio, per non fermarsi alla denuncia della “crisi” ma per valutare le ragioni, locali e globali, che la hanno generata e finalmente uscirne. Vogliamo provare a ragionare del Canale Conte di Sarno (completamente abbandonato dal 1995, incompleto ed inutilizzabile, tombato in una trincea di cemento armato che si ferma all’inizio dell’area archeologica di Pompei, privo di ogni ipotesi progettuale e/o di utilizzazione, icona dell’inefficienza e dell’inconcludenza della classe dirigente locale e regionale degli ultimi 20 anni); delle Vasche Pianillo e Fornillo, (in origine opere di bonifica oggi sversatoi ciechi e maleodoranti nelle quali sboccano impianti fognari di alcuni comuni limitrofi); della statale 268 “del Vesuvio” (arteria trafficatissima e pericolosissima, perennemente incompleta, monumento alla precarietà in cui viviamo e luogo di lavori eterni su carreggiate mai aperte al traffico); del metanodotto comunale di Poggiomarino (realizzato nel 1995, ancora nel 2015 in corso di pagamento, mai entrato in funzione, forse ormai inutilizzabile); dell’impianto fognario a Poggiomarino (esistono segmenti per circa l’80% scollegati e privi di collettori, chiudendo la stagione degli sversamenti illeciti e dei “pozzi neri”); di traffico, strade e marciapiedi (auto fermate e circolanti disordinatissimamente, pochi rapporti col Codice della Strada); di prospettive economiche delle aree agricole (che, tra abbandono ed allagamenti, sono ormai sede di molte forme di attività illecite ma di pochissime attività produttive); di un’area con vocazione turistico-ricettiva che colleghi Pompei, il Parco del Vesuvio ed i numerosi ritrovamenti archeologici della Valle del Sarno (da collegare usando il percorso del Canale Conte di Sarno e della ferrovia Cancello-Torre Annunziata); ….
Questi sono alcuni dei principali motivi che ci hanno spinti ad uscire dal guscio privato. Siamo convinti di avere un territorio bellissimo e ricchissimo di opportunità. Siamo convinti che, ritornando ad una legalità diffusa, il nostro territorio possa rappresentare una meta di investimenti veri grazie anche a risorse umane preparate e volenterose. Siamo convinti che possiamo superare la sbornia di questi ultimi trent’anni e ritornare ad essere una parte della “Campania felix”.
Franco Prisco

 
Italia Unica. Pozzuoli. Il perchè di una scelta PDF Stampa E-mail
Scritto da Enzo Magaldi   

Considerazione apertura Porta e  elezioni delegati  di Pozzuoli
Le recenti elezioni per designare i delegati nazionali di “ ITALIA UNICA “ hanno messo in evidenza una partecipazione variegata di iscritti e simpatizzanti, interessando soggetti giovani e meno giovani sulle problematiche della vita cittadina e sulle condizioni socio-economiche del paese tutto.
Inizialmente diffidenti nell’approccio alla politica il dibattito si e’ vivacizzato sui temi occupazionali, economici , previdenziali e sanitari.
Sono emerse proposte interessanti sulla eliminazione della tassazione dei cespiti, sulla cedolare secca sui redditi degli immobili non residenziali, sulla separazione della tassazione dei redditi da lavoro o previdenziali da quelli patrimoniali, sulla registrazione dei contratti presso l’Agenzia delle Entrate come tale e non come una ulteriore tassazione, sulla improrogabilità della massima età lavorativa negli enti e nelle istituzioni per favorire l’assunzione di giovani risorse in sostituzione di vecchi tromboni.
Relativamente ai problemi della realtà puteolana è necessario cambiare la fisionomia della città, una volta a vocazione industriale con la presenza di grandi industrie quali Olivetti, Pirelli, Sofer, Sunbeam, Gecom, Italsider, Alenia, ecc…, esaltando le potenzialità del luogo, sviluppando l’industria del turismo culturale, termale e del tempo libero.
Sull’area puteolana (circa 44 kmq) insiste il 10%  della ricchezza archeologica nazionale che va dall’acropoli di Cuma (origine della cultura greco-latina italiana) all’anfiteatro Flavio (ii° secolo D.C) , dallo stadio di Antonino Pio al Rione Terra, dal Serapeo , all’Averno ( la porta degl’inferi).le caratteristiche geologiche del luogo ripropongono la necessità di sfruttare il termalismo flegreo già noto e caro ai romani e gradito fino al secolo scorso ai turisti che sostavano per le cure e per l’aria salubre (Leopardi, G.B. pergolesi, Virgilio ). La bellezza paesaggistica del luogo caratterizzata dai suoi 15 km di costa, con le oasi naturalistiche di Monte Nuovo(ultimo vulcano europeo sorto nel 1538 ) e degli Astroni confinante con la Solfatara, sono gli strumenti per lo sviluppo economico dell’area Flegrea. Tutto ciò richiede una ricettività che al momento è inesistente per l’interferenza delle tre sovrintendenze (Archeologica, Prospettica e Ambientale) che contrastano la creazione di  strutture ricettive, impedendo qualsiasi sviluppo agli operatori del settore.
E’ necessario quindi un organo di controllo autonomo come quello che ha dato lustro alla piccola città di Pompei , affinché  vengano invogliati grandi imprenditori a investire sul territorio ed entrare cosi’ nei circuiti internazionali del turismo.

Salvatore Arionte  Teodolinda La Marca  Gennaro Carannante

 
Resoconto fotografico del Convegno organizzato da Italia Solidale tenutosi giovedi 20 febbraio 2014 al Maschio Angioino in Napoli PDF Stampa E-mail
Scritto da Enzo Magaldi   

Sono intervenuti: per Italia Solidale  Enzo Rosario Magaldi, per l'Associazione Radici Nuove  Nello Cuomo, per l'Associazione M.U.N.I. Onlus Simona Da Concencao, per il Social Network Condivisione Globale Claudio Sinno, il filosofo Ernesto Paolozzi, l'esperto in Sanità Pubblica Gianni Iuliano, il Presidente della Voce del Consumatore  Riccardo Guarino, il Presidente di Orizzonti Nuovi Luigia Palmieri rappresentante di 42 Associazioni di Volontariato in Italia su ispirazione di P. Giovanni Maria Mancino che ha concluso i lavori insieme al Vicepresidente del Centro Agroalimentare Napoletano Ulderico Catania, al Presidente dell'E.A.V.  Nello Polese, che ha illustrato il Piano di Rilancio dei Trasporti in Campania. Sono intervenuti anche Consiglieri della Municipalità della Città di Napoòi, imprenditori, professionisti, impiegati ed operai , nonchè la Delegazione Lucana dell'Associazione Consumatori.

 

 

 

 
A trent'anni dal Concordato PDF Stampa E-mail
Scritto da gaetano   

Il 12 febbbraio c.a. a Roma al Palazzo Giustiniani, , su invito della Fondazione Socialismo , il Fondatore di Italia Solidale, Enzo Magaldi, ha partecipato ai lavori del Convegnio " A trent'anni dal Concordato" con una delegazione di cofondatori (T.De Vito A.Pisanti R.Guarino). Al Convegno, presieduto da Luigi Covatta, sono intervenuti : Nunzio Galantino, Cesare Mirabelli Gianni Long. Nel pomeriggio , i lavori sono continuati con gli interventi di Agostino Giovagnoli, Attilio Nicora, Francesco Margiotta Broglio, ha concluso i lavori Gennaro Acquaviva dopo gli interventi del Presidente del Senato Pietro Grasso e del Segretario di Stato del Vaticano Pietro Parolin.

Rassegna Stampa            http://www.fondazionesocialismo.it/Convegni/Concordato/Rassegna%20Concordato.pdf

Intervento Gennaro Acquaviva http://www.fondazionesocialismo.it/Convegni/Concordato/Intervento%20Acquaviva.pdf

Relazione di Pietro Grasso http://www.senato.it/4171?atto_presidente=161

Relazione Pietro Parolin    clicca qui

 

 
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