Ormai da tempo si comincia a studiare con interesse specifico per gli avvenimenti e le interpretazioni particolari dello svolgimento storico al di fuori di ideologie troppo vaste quanto totalizzanti. Così, in questo bel volume, si rintracciano i motivi fondamentali dei rapporti fra l'Italia fascista e l'Ungheria guidata dal conservatore Bethlen. Si scoprono rapporti per tanti aspetti inaspettati così come, naturalmente, si scorgono affinità e differenze sostanziali.
Ciò che mi sembra dia particolare valore alla ricerca è lo studio effettuato su documenti inediti e poco consultati negli ultimi decenni. L'itinerario percorso ci consente, dunque, di comprendere meglio la politica estera del governo guidato da Mussolini ma anche di mettere in luce la politica interna di un paese come l'Ungheria che ha sempre avuto una sua peculiarità fra le nazioni dell'Est europeo, ed ha intrattenuto con l'Italia rapporti antichi quanto specifici.
Lo stile è chiaro e discorsivo, sebbene l'analisi si fondi su una precisa documentazione, talvolta anche minuta.
Ernesto Paolozzi