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SENATO DELLA REPUBBLICA
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Napoli, 16 settembre 1994
Cari compagni,
Purtroppo i miei anni non mi rendono agevole venire a Torino per partecipare alla commemorazione di Riccardo Lombardi. Sono però presente con tutta la profondità dei miei sentimenti e dei ricordi della nostra comune milizia, che sono ormai la parte più viva di un ‘esistenza che volge al termine.
Lombardi è stato per me un maestro ed un esempio. I suoi contributi nell’elaborazione di una originale concezione del socialismo hanno rappresentato quanto di meglio ha espresso il pensiero politico della sinistra dall’età della lotta antifascista fino alle soglie di un’epoca nuova, nella quale la sua mancanza appare sempre più come un vuoto incolmabile. Non è di solito corretto attribuire a coloro che sono scomparsi idee concernenti il tempo che essi non hanno conosciuto: ma io mi permetto di farlo, fondandomi sulla coerenza saldissima, morale e politica, che ha costituito un carattere incontestabile della sua personalità. Sono certo che nella grande tempesta che ha travolto il cosiddetto socialismo democratico, nelle sue varie forme, non sarebbe stato tra quelli, che considerano il socialismo un gene storicamente esaurito, ma avrebbe dato il meglio del suo impegno per costruire una teoria ed una politica adeguata ai caratteri nuovi ed agli enormi problemi che sono sorti e sempre di più incomberanno sul mondo. Nessuno più di lui, criticò acuto e lungimirante, capace di scrutare il futuro, e oggi in grado di farlo.
Sarebbe facile e semplicistico dire che la sua fine è anche fine di un’epoca,alla quale egli ha appartenuto, come a dire che egli è solo un uomo del passato. Io penso invece che le sue idee mantengono la loro la loro vitalità, perché si intrecciano strettamente con grandi valori umani, che nessun revisionismo può illudersi di cancellare, a cominciare da quelli che hanno ispirato la lotta di liberazione nazionale,l’antifascismo e la ricostruzione democratica.
Riccardo Lombardi non ha combattuto invano ed il compito dell’oggi è di continuare senza tentennamenti, come egli ci ha insegnato.
Credetemi con affetto
vostro
Francesco De Martino
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