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31. LOMBARDI E ALTRI A DE MARTINO

Roma 24 giugno 1965

Caro De Martino,

abbiamo esplorato oggi insieme tutte le possibilità di trovare, a Conclusione della sessione della Direzione, una conclusione che consenta a te e ai compagni a te più vicini di affermare le vostre posizioni sui problemí sui quali concordate con noi senza che ciò vi obblighi a condividere altre posizioni su cui siamo ancora divisi.

Ci è sembrato che esista il terreno sui cui realizzare, onestamente e senza ambiguità che non gioverebbero ad alcuno, tale proposito: esso è offerto dall'obbligo, cui riteniamo la Direzione non possa sottrarsi, di dare una risposta pertinente oggi all'unica proposta politica presente, quella cioè formulata dal P.S.D.I. per bocca del suo Segretario. Noi saremmo disposti a trasformare il nostro ordine del giorno in una dichiarazione unilaterale da non sottoporre a voto e a votare invece concordemente una dichiarazione limitata al problema della unificazione e che potrebbe essere formulata nel modo seguente:

« La Direzione del P.S.I. ritiene che sia interesse fondamentale della democrazia italiana la esistenza e il rafforzamento del P.S.I. nella pienezza della sua autonoma e originale funzione di portatore di valori necessari ed insurrogabili per la prospettiva della via democratica al socialismo. Là proposta di unificazione col P.S.D.I. recentemente ripresentata pubblicamente dal Segretario di quel partito inibirebbe al P.S.I., ove accettata, l'esercizio efficace di tale sua autonoma funzione su tutto il movimento operaio e sull'opinione democratica. Pertanto la Direzione del P.S.I. dichiara che detta proposta non può essere presa in considerazione ».

Ci sembra che ogni altra formulazione che riguardi per esempio tempi e modi ma che ammetta la esistenza del problema come problema politico del quale perciò esistano di già le premesse fondamentali per la sua soluzione, farebbe scivolare il partito su una posizione fragile dalla quale non sarebbe politicamente possibile rifiutare -l'ovvio passaggio alla trattativa; né ci sembra che sia da indulgere alla, tentazione di stabilire artificiose simmetrie di questo problema con altri problemi che tu sai bene essere qualitativamente di diversa natura.

Ti preghiámo di prendere in attenta considerazione la nostra proposta dettata dalla preoccupazione di difendere il partito da manovre distruttive ma anche da quella di difendere te da compromissioni su posizioni ambigue che certo non gioverebbero allo svolgimento coerente della fun, zione che tu eserciti a difesa dell'autonomia del partito e che è di grande importanza per tutto il movimento operaio.

Ti salutiamo fraternamente

R. Lombardi - S. Verzelli - T. Codignola - Tullia Carettoni - Santi- Balzamo - G. Veronesi

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