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24. DE MARTINO A LOMBARDI
Roma, 8 ottobre 1964
Caro Lombardi, ricevo la tua lettera, nella quale mi richiami a considerare la gravità dell'intervento di Nenni, nella riunione ultima della Direzione, fondato sul presupposto che la nostra politica mira ad assicurare la stabilità. Tengo in grande conto le tue osservazioni, anche se mi sembra che forse le deduzioni che tu trai siano eccessive per quanto concerne la volontà, che tu consideri ormai manifesta, di Nenni, di portare il partito ad un rovesciamento della sua politica ed anzi delle sua stessa natura. Se così fosse, se il partito dovesse divenire un fattore di stabilizzazione del sistema, non solo politico, ma anche economico-sociale e subordinare a questa concezione la sua lotta politica, io e molti altri non ci staremmo ed assumeremmo le nostre responsabilità. Da questo lato, non posso che ripetere quanto ebbi già a dire al Comitato Centrale, che io non concepisco la mia funzione come neutrale e mediatrice, anche se credo che il Segretario di un partito ed ispecie di un partito di massa debba in qualche modo ricevere, entro i limiti della coerenza di una politica, le opposte sollecitazioni, che vengono dalle varie correnti.
Ma ritengo che solo un dibattito ampio su tutti i temi generali e particolari, con l'approfondimento necessario e non preconcetto di ciascuno di essi, possa permettere al partito ed a ciascuno di noi di comprendere le rispettive posizioni e possa evitare i pericoli di ulteriori disintegrazioni o addirittura del suo dissolvimento. Vorrei augurarmi che tale dibattito si sviluppasse, avendo di mira l'interesse primario del partito di conservare tutte le sue forze, nessuna esclusa, il che, certo, non può derivare soltanto da compromessi, ma anche dalla ricerca di una linea politica corrispondente alle condizioni reali del paese e non rinunciataria rispetto ai fini storici del partito socialista.
Per quanto riguarda le deliberazioni dei Congressi, sono d'accordo con te, ma non credo che fino ad ora quelle ultime siano state in qualche modo sostanziale non osservate.
Subito dopo le elezioni di novembre, occorrerà convocare il nuovo Congresso, che dovrà essere la sede per il dibattito che io auspico.
Ti ricambio fraterni saluti
F. De Martino
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