
È veramente grave pensare che oggi arbitri del nostro destino siano gli stessi che dal 94 in poi, facendo a pieno titolo parte di quella lobby della finanza mondiale che ha prevalso per i suoi interessi sulle scelte della politica comune,e, che di fatto le ha dettate ,debbano essere questi gli arbitri della catastrofe che di conseguenza hanno determinato. Complice è sicuramante una classe politica inetta e senza idee che ha preferito dedicarsi agli interessi personali abbandonando completamente il concetto –valore di” res pubblica”
Monti e tutti quelli della stessa matrice ci hanno portatati a un Euro senza Europa senza aver costituito le basi della politica europea e solo tenendo conto degli interessi di una finanza che aveva bisogno di un mercato unico finanziario per le sue speculazioni internazionali
Nel 2003 quando i bilanci della Germania solo stati stai falsati per entrare nell’area Euro nessuno ha ribadito o eccepito nulla ed ovviamente ora quello che la Germania ci chiede di fare in un anno loro lo hanno fatto in 7 favorendo austerità ma non a discapito della crescita economica come sta accadendo oggi al resto dell’ Europa che invece a detta della Merkel lo deve fare in un anno.Le scelte fatte da Monti e i Tecnocrati della politica finanziaria sono state scelte capestro ed infruttuose e ora noi chiamiamo chi ha governato questo processo a risolverlo . È naturale che non ammetteranno mai di confessare che è la strada sbagliata e che va cambiata .Semplici ragionieri inconsapevoli delle necessità delle persone che combattono con il quotidiano .
Il rilanciare la crescita vuol dire mobilizzare capitali e risorse, non congelarle per mantenere una macchina con i suoi apparati che fa acqua da tutte le parti .Non si può più investire nei fallimenti.Preferibile governare un “default”che farlo cadere addosso a chi è più debole.Preservare i grandi capitali è ormai un gesto inutile e non più comprensibile devono mettersi tutti in gioco.
Utile e rafforzativo è l’articolo di Krugman tradotto e pubblicato sulla Repubblica del 20 aprile.
Enzo Rosario Magaldi
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