Napoli come Helsinki
Riproponiamo una proposta di qualche anno fa che ci sembra ancora attuale indirizzata alla nostra classe dirigente ,politica ed amministrativa,ora come allora. Enzo Magaldi
Napoli come Helsinki
di Enzo Magaldi (15 ottobre 2006)
Da tempo si discute del destino di Napoli e delle colpe eventuali della sua classe dirigente. Si fanno varie ipotesi di lavoro e si presentano progetti volti a risolvere i problemi della città.In questo contesto nasce la voglia di proporre un progetto per tentare di aprire un confronto partendo dalla forza delle idee, dei progetti al di là di chi li propone.Ridare la città ai cittadini così che possano viverla e goderla appieno e sotto ogni aspetto.Immaginiamo una “nuova Napoli” nella quale i luoghi di potere non siano ubicati tutti nella medesima area ma siano dislocati su tutto il territorio urbano per riappropriarsi di quel rapporto con la cittadinanza che ormai manca alla classe dirigente Napoletana.
Immaginiamo una “nuova Napoli” nella quale il “centro” non venga considerato come il suo unico cuore pulsante, relegando le periferie ad un ruolo secondario, se non marginale e portando ad un declassamento della fascia cittadina esterna oltre che materiale anche culturale.
Immaginiamo di poter abbattere le torri d’avorio che custodiscono i poteri per riportare questi più vicini a chi ne ha realmente bisogno: i cittadini.
Tutto questo potrà realizzarsi solo con una presa di coscienza da parte di tutti che qualcosa deve cambiare, che si deve cominciare a pensare ad una serie di modifiche strutturali profonde per la nostra città; il progetto “Napoli come Helsinki” è una di queste modifiche, non la soluzione a tutti i problemi che affiggono i napoletani ma può essere un buon inizio.
Nella penisola scandinava il futuro è sempre visto con uno sguardo al passato senza che si debba trascurare l’innovazione né la voglia del vivere, in una dimensione dove la qualità della vita è sempre ai primi posti, considerando la città come un posto da vivere e non solo nel quale vivere, un bene comune da valorizzare.
Così nella splendida e freddissima Capitale Finlandese, con due progetti ad Hoc, si sta convertendo un’area industriale, più precisamente il quartiere di Ruoholahti con l’ annessa zona del porto, in una zona residenziale sul mare. Il completamento della trasformazione è previsto entro il 2008.
Con il progetto “Napoli come Helsinki” si vuole portare avanti un decentramento responsabile e mirato di strutture, servizi e poteri che possa servire da volano per il rilancio della nostra tanto amata città e che faccia ricominciare a guardare l’area orientale di Napoli come una grande risorsa.
Nell’ambito di tale progetto sono già stati approvati degli studi di fattibilità e stipulati dei protocolli d’intesa tra i vari enti coinvolti nei processi di modifica all’area urbana orientale di Napoli: precisamente il protocollo di intesa per la creazione del parco produttivo integrato di via Botteghelle è stato stipulato il 29 aprile 2004 tra Sindaco di Napoli e Ferrovie dello Stato Real Estate, lo studio di fattibilità è stato approvato, sempre per questa opera, dall’amministrazione comunale il giorno 12 ottobre 2004.
Il protocollo di intesa , stipulato il 30 giugno 2004 fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Sindaco di Napoli, l’Autorità portuale di Napoli e le Ferrovie dello Stato, ha definito il programma di rinnovamento, in ambito urbano, per le zone costiere di San Giovanni a Teduccio e Mergellina.
Immaginate Napoli nella zona est ex area industriale trasformata con costruzioni loft, biglietto da visita dell’ingresso della città, collocazioni di Enti che verranno come la città metropolitana, come la Provincia, il Comune e le neonate Municipalità con tutti i Comuni della provincia di Napoli, teatri auditorium e ristoranti ricavati dalla riconversione di manufatti industriali ed il tutto con un centro storico decongestionato.
Tutto questo è realizzabile, bisogna crederci e volerlo.
Operazioni come questa sono già state fatte in altre grandi capitali Europee, quali Londra ed Amsterdam, con grandissimo successo; perché non copiare l’idea finlandese di come gestire l’intera operazione, con le dovute differenze legate alle varie proprietà di questa area. Prendiamo esempio da chi è cittadino da sempre senza complessi di provincialismo.
Gli Enti locali chiamati ad un ruolo più moderno di “facilitatori dei processi”che tengano conto delle esigenze dei privati e che favoriscano gli interessi dei cittadini. Miglioriamo la nostra città ed attraverso essa miglioriamo il nostro modo di vivere, miglioriamo noi stessi per dare un futuro migliore ai nostri figli.
Napoli, 15/10/2006
Enzo Rosario Magaldi