Presentazione dell’Associazione “Italia XXI”

“Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo” (dal “Faust” di J.W. Goethe)
Se dovessimo trovare una frase, un principio, un punto di partenza, che ha fatto da molla alla creazione di questa associazione, sicuramente la frase di Goethe è quella che più riesce a descrivere ciò che ha riunito alcuni giovani di Castellammare di Stabia e delle città vicine, intorno a questo progetto. Il 2016 è stato un anno di grandi cambiamenti a livello mondiale: paesi importanti hanno messo in discussione democraticamente schemi e sistemi; i punti di riferimento che ci accompagnavano dagli anni ’70 – in senso geopolitico, democratico, economico – sembravano non valere più. Noi italiani, spettatori di questo cambiamento, ci siamo ritrovati più soli in Europa e – per esteso – nel mondo globalizzato. Ogni paese se ne andava per la sua strada, forte della sua storia e della sua posizione.
E l’Italia? Purtroppo siamo arrivati al punto storico in cui la grande eredità italiana comincia a perdersi, come un palazzo storico simbolo ed identità di una famiglia e di una comunità che inizia a dare segni di cedimento, a sgretolarsi. Occorre intervenire subito ma bisogna anche intervenire in maniera diversa. Non basta coprire le crepe, bisogna anche consolidare.
Il secolo attuale è cruciale per il nostro paese: nel nuovo scenario globale ridisegnato, con un baricentro non europeo o si è competitivamente globali oppure si è semplicemente fuori. L’Italia vive una situazione paradossale, una terra di risorse uniche e di eccellenze indiscusse, di innovazione e creatività in ogni campo che vive ingabbiata in un sistema giuridico e burocratico, che si è costruita da sola, grazie anche all’assenza o all’inadeguatezza dei ruoli e delle figure che hanno rappresentato una pesante zavorra allo sviluppo.Il rischio quindi è che da modello, il “sistema Italia” passi alla storia come un “fenomeno”, durato poco più di cinquant’anni. Ecco che abbiamo deciso di fondare nel 2017 un’associazione: “Italia XXI”. Per fare quel passo in avanti, per coloro che il XXI secolo lo devono vivere, per ragioni anagrafiche, appieno. Con la consapevolezza di dover cancellare senza nostalgia strutture e convinzioni che, presentate come soluzioni si sono rivelate in realtà pesanti problemi. Per promuovere esempi positivi e farli diventare modelli, dando voce alle minoranze creative, che non cedono alla sindrome del lamento, della protesta, del guardare solo nel giardino del vicino. Industria, ricerca, turismo, commercio, cultura vanno ripensate fuori dagli schemi del Novecento. Per trovare nuove strade non bisogna guardare fissi le vecchie mappe. La globalizzazione, i nuovi mercati del vicino e del lontano oriente, i rapidi cambiamenti sociali e le inarrestabili mutazioni dovute alla tecnologia e alle nuove forme di comunicazione incidono sui contenuti di una strategia necessaria e urgente per ridare all’Italia crescita, sviluppo ed occupazione. La politica, la pubblica amministrazione, non è più un alleato da anni: perso il potere di intervenire nella situazione economica nazionale, più che pensare alle necessità collegate, ad elaborare riforme concrete che permettessero al paese di modernizzarsi, si è preoccupata solo di sé stessa, autopremiandosi, riducendo le proprie competenze, trasformando i ruoli e le figure in improduttive sagome burocratiche.Se la politica, intesa in maniera onnicomprensiva, ha altre priorità (cittadinanza, integrazione, diritti civili, rimodulazione dell’imposizione fiscale, etc.); possono riuscirci quattro giovani di provincia a trovare soluzioni per lo sviluppo, la crescita, l’occupazione? Ci devono pensare le forze migliori del paese che, anche se non hanno i mezzi, hanno le idee. E le buone idee si fanno sempre strada, pur tra mille ostacoli. L’Associazione vuole dar voce, nel suo piccolo, a queste idee, a percorsi nuovi e a chi è riuscito a realizzarli; a chi ha da suggerire ai giovani e agli italiani di buona volontà nuove strade da percorrere nel campo del lavoro, dell’impresa, dell’economia, del turismo, dell’agricoltura. Partendo da quel principio iniziale che ci ha spinto a vedere in “Italia XXI” lo strumento per agire: non disperdere la grande eredità che c’è all’interno dei confini di questa nazione che si chiama Italia, ma soprattutto anche al di fuori di essa, nel mondo. E non solo custodirlo ma rielaborarlo, riprenderlo, ristudiarlo accuratamente, per far nascere solo da lì, da una forte comprensione di questa eredità enorme, un nuovo cammino di sviluppo.