Si tratta de “La legione occulta dell’Impero romano”, tratto dall’omonimo fantasy storico di Roberto Genovesi, e di “Marathon – La battaglia che ha cambiato la storia”, incentrato sullo scontro militare che nel 490 a. C. vide per la prima volta le città stato greche fronteggiare l’immane esercito dell’imperatore persiano Dario.
Scritto da Andrea Frediani, storico capitolino esperto di vicende belliche dell’antichità classica e medievale, “Marathon” (pp. 108, cart., b/n, € 10) è stato affidato alla sceneggiatura di Lucio Perrimezzi e alle matite di Massimiliano Veltri (coadiuvato alle chine da Marianna Pescosta), team artistico calabrese scelto e coordinato dagli editor della Tunué, casa editrice laziale specializzata in graphic novel e saggistica su fumetti e animazione che la Newton Compton ha scelto per curare al meglio le proprie produzioni disegnate.
Attraverso il plot originale imbastito da Frediani, i testi e le scansioni narrative di Perrimezzi e le tavole imbastite da Veltri – artista cosentino che può vantare esperienze con l’americana Marvel e la britannica Titan Comics – il lettore viene così catapultato in un racconto dove la veridicità storica viene filtrata attraverso una trama di pura fiction: i protagonisti sono infatti tre opliti – Eucle, Tersippo e Filippide – la cui amicizia si trasforma in rivalità quando tutti si innamorano della stessa donna. La tragedia della guerra e i grandi nomi della storia – Milziade, Aristide, Temistocle, il poeta Eschilo – vanno quindi a intrecciarsi con le vicende di un manipolo di uomini comuni motivati da ambizioni personali.
Per visualizzare “Marathon”, Veltri – un virtuoso del disegno in bainco e nero – si è posto sul solco grafico di due giganti del fumetto internazionale col quale sarebbe stato impossibile non fare i conti: l’immenso Alberto Breccia – maestro argentino la cui rappresentazione della battaglia delle Termopili nella serie “Mort Cinder” resta un caposaldo mondiale del racconto per immagini – e Frank Miller, cartoonist statunitense che con “300” ha fornito un’inedita interpretazione pop e sanguigna della storia e dell’epica greca.
Il risultato è un romanzo grafico agile e dinamico, in cui la parte testuale – corposa, ma non didascalica – lascia ampio spazio alla forza e alla spettacolarità delle immagini, contraddistinte da linee graffiate e brucianti chiaroscuri.