Si è tenuta ieri sera, presso un affollatissimo cinema Garden di Rende, la presentazione della candidatura di Mimmo Talarico a sindaco di Rende, del programma e della sua coalizione RENDE PIU’. Una coalizione che può contare sul sostegno di sei liste: Attiva Rende , Rende Smart, Rende Libera, 87036 Rende, Rende al Centro, Città Comune.

Alla manifestazione hanno preso parte i promotori di Rende Più, Marina Simonetti, Mario Bartucci, Daniela Ielasi, Andrea Cuzzocrea, Ettore Morelli e Alessandro Martire.
Il programma realizzato anche attreverso i consigli e le opinioni dei cittadini rendesi, è stato esposto secondo quattro linee direttrici che vedono una futura città di Rende inclusiva, sostenibile, produttiva e città della cultura.
L’esperienza amministrativa e politica di Mimmo Talarico ha caratterizzato il suo intervento appassionato, completato dall’esposizione dei punti del programma senza tralasciare il ringraziamento a tutta la coalizione che lo ha fin da subito sostenuto.

Di seguito la sintesi dell’intervento di Mimmo Talarico
“Un passo avanti è lo slogan della nostra coalizione. Un passo avanti per uscire dal buio di questi anni; un passo avanti per oltrepassare la palude politico amministrativa; un passo avanti per sfuggire alle ombre del passato.
Per farlo mettiamo in campo una coalizione ampia e plurale che non nasce in laboratorio, ma è figlia della preoccupazione avvertita da tutti per la crisi profonda che vive la nostra città. Persone, gruppi, associazioni diversi tra loro per storia, tradizione politica ecc.. se si mettono insieme, evidentemente, c’è una ragione superiore che chiede loro di superare freddezze e appartenenze del passato.
Rende non presenta alcuna originalità: la scomposizione del sistema politico e la conseguente affermazione del civismo , altro non è che la crisi profonda che vive il sistema della rappresentanza da Milano a Palermo.
Il 900 dei partiti dei sindacati delle identità che si forgiavano nelle lotte di classe sono definitivamente superate. Di certo quello schema non sarebbe applicabile al governo di comunità locali complesse in ci conflitti vecchi e nuovi, dall’ambiente alla mobilità ai servizi sociali, richiedono strumenti e approcci nuovi. Non è nostra intenzione rimuovere differenze e conflitti: c’è chi ha cura dell’ambiente e chi inquina; c’è chi pensa di essere solo al mondo e c’è chi ritiene che per vivere meglio deve prendersi cura dell’altro, degli altri; c’è chi fa la fila agli uffici e chi la salta perché amico del sindaco; c’è chi pensa che l’unico modo per muoversi in città sia la macchina e chi invece pensa ai pedoni e ai ciclisti; c’è chi ha soldi per curarsi nelle cliniche private senza aspettare un giorno e chi invece vuole una sanità amica soprattutto di coloro che hanno, purtroppo, pochi soldi e tante malattie.
L’obiettivo è quello di dare alla città un governo; un governo giusto, efficiente, amico dei cittadini.
Ringrazio tutti: le liste e i suoi promotori per la generosità, la lungimiranza, il senso di responsabilità.
L’alternativa sarebbe stata il caos, oppure la riproposizione, letale per la città, tra il passato e il presente.
Quella contesa c’è già stata cinque anni fa. Le forze cosiddette riformiste sono state giudicate severamente dall’elettorato. I rendesi nelle urne hanno chiuso definitivamente un ciclo, che con le sue luci e le sue ombre, rappresenta il passato. Riproporlo oggi in un contesto del tutto nuovo e diverso sarebbe solo un favore alle forze che governano.
D’altronde Manna non è figlio del destino. Per quali misteriose ragioni, un uomo sconosciuto ai rendesi, privo di qualsiasi esperienza politica e amministrativa, residente e domiciliato professionalmente a Cosenza, avrebbe dovuto raccogliere una grande messe di consensi. Evidentemente ha immeritatamente incarnato una straordinaria voglia di cambiamento, ha capitalizzato un forte aspettativa diffusa allora in città.
Quelle aspettative sono rimaste puntualmente e tristemente deluse. Noi siamo qui per riprenderle e per evitare che prendano strade tortuose e non più praticabili.
Ai rendesi offriamo una straordinaria opportunità, quella di sconfiggere le forze della sciatteria e costruire un futuro degno di una città moderna come Rende.
Noi non siamo, né il presente, né il passato, rappresentiamo la Rende del domani
Tra le mie esperienze politiche e amministrative, durante le quali ho servito le istituzioni, come dice la costituzione italiana, con disciplina e onore, non vi è quella di Sindaco.
Farò il sindaco dal primo all’ultimo giorno della consiliatura; dalla mattina alla sera; nei giorni feriali e in quelli festivi.
Rende non può tollerare un sindaco par time che si accorge di essere tale solo negli ultimi quindici giorni del suo mandato.
La città è stata per 4 anni e undici mesi sporca e abbandonata, con le strade come groviere, erbacce e rifiuti ovunque.
Le parole più usate dai cittadini interpellati con il questionario per descrivere la città oggi, sono: depressa, sporca, trascurata.
Non è esagerato affermare che siamo diventati nell’immaginario collettivo una frazione di Cosenza…
Chi ha tradito i suoi cittadini non merita di essere riconfermato.
Del programma proposta agli inizi del suo mandato non vi è traccia:
– Cittadella dello sport
– Recupero del centro storico
– Cittadella della salute
– Ambiente
– commercio
– Disagio sociale
– Riforma della macchina amministrativa
– Interventi nell’area industriale
– Integrazione dell’area urbana
– L’Università
– La trasparenza e la legalità