Srafino Liberati nella sua nota settimanale :ll presidente di “Onda Patriottica” tratta e commenta le scelte ,che ci vedono direttamente coinvolti per le conseguenze sanitarie,sociali ed economiche derivanti dal”Coronavirus”,fin qui prese dall’Europa.

Serafino Lberati

NOTA DEL 12 APRILE 2020.
“TUTTI COLORO CHE SCRIVONO SONO UN PO’ MATTI. IL PUNTO E’: RENDERE INTERESSANTE QUESTA FOLLIA” (Francoise Truffaut, regista).
Cari amici, ben trovati! Questa settimana voglio intrattenervi su alcuni fatti del Coronavirus, marginali alla malattia ma non meno importanti. Il primo e più rilevante, è costituito dalle tanto attese decisioni dell’Eurogruppo: dopo due giorni (quasi 20 ore di discussione) i risultati sono stati di modestissimo rilievo e soprattutto rischiano di essere intempestivi. Molto schematicamente voglio riferirvi quello che avrete già letto o sentito sui media, ma dalla mia angolazione. Quattro sono i punti essenziali sui quali si è raggiunto l’accordo (di compromesso) all’unanimità (come è previsto che decida l’Eurogruppo):

– 1° punto Impiego del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) senza apporre condizioni capestro (che hanno distrutto la Grecia) e solo per sostenere in maniera “diretta o indiretta” il sistema sanitario (in pratica può essere richiesto fino al 2% del Pil). Due, a mio parere, le perplessità essenziali: l’Italia potrebbe chiedere circa 35 miliardi, somma assolutamente insufficiente per le nostre esigenze; il Paese richiedente verrebbe automaticamente tacciato di essere Paese in grande difficoltà, con tutti gli inconvenienti che potrebbero derivarne, limitando di molto le richieste;

– 2° punto Impiego da parte della BEI (Banca Europea degli Investimenti) -con sede in Lussemburgo- di ulteriori 25 miliardi di euro in prestiti, garantiti, alle piccole e medie imprese europee, che dovrebbero fungere da volano per un aumento dei finanziamenti fino a 200 miliardi (qui i numeri dovrebbero essere presi con le pinze essendo gli sviluppi ipotetici!);

– 3° punto Approvazione del finanziamento per la creazione -già proposta dalla Commissione Europea- della “Cassa di Integrazione Europea” (SURE, State sUpported shoRt-timE work), per un importo pari a 100 miliardi di euro: una sorta di ammortizzatore sociale europeo, che dovrebbe ridurre i rischi della diminuzione dei posti di lavoro a causa del Coronavirus. Anche questo strumento, però, oltre a non costituire una cifra veramente significativa, presenta una serie di perplessità: come potrà essere impiegato se prima non saranno equiparate, nei vari Stati europei, le differenze del costo della vita? Si tratta di soldi in più o rientrano già (in tutto o in parte) nel bilancio europeo? Ed infine, ci saranno, e quali, le garanzie che saranno richieste agli Stati?;

– 4° punto L’idea proposta dai francesi -che così hanno fatto un figurone, almeno di immagine- e sulla quale si è trovato l’accordo, di realizzare un “fondo per la ripresa” per concretizzare una serie di investimenti, al termine della crisi. Si tratta, alla fin fine, di una sorta di “norma in bianco”, il cui perimetro dovrà essere delineato e per il quale, soprattutto, dovranno essere definite le risorse per il finanziamento che l’Italia, la Spagna ed il Portogallo spingeranno perchè vengano individuate negli Eurobond: da qui il senso di speranza e non di sconfitta totale del nostro Governo. Come vedete tre strumenti che già esistono, ancorché leggermente modificati, ed un quarto che oggi è solo nelle intenzioni e che ci vorrà del tempo per concretizzarsi. Qui, però, il tempo manca, qui è urgente trovare subito le risorse per ripartire ed invece assistiamo al solito fenomeno per il quale “a chi ha la pancia piena poco interessa chi ha la pancia vuota” (il riferimento a Olanda, Germania e Finlandia è, involontariamente, fatto apposta!).
Ultimo corollario che voglio sottolineare è stato lo spiacevole intervallo durante la conferenza stampa, fatta dal Premier il 10 aprile scorso, quando Conte si è slanciato, forse giustamente dal suo punto di vista, contro Salvini e la Meloni, rei di “aver mentito” denunciando la proposta del PD (Partito di Governo) di imporre una “patrimoniale” sui redditi superiori agli 80.000 euro l’anno. E’ evidente che i due leader della Destra hanno commesso un errore, ma è altrettanto evidente che, ancorché di un prelievo sul reddito e non sul patrimonio, si tratta sempre di soldi da spillare agli Italiani (molti dei quali con quel reddito fanno fronte alle carenze di figli e nipoti!) che, peraltro, hanno la forza di una goccia nel mare -si tratta di recuperare circa 1 miliardo, cioè nulla in confronto a quello che serve- ma che ha il preciso significato politico -caro al vecchio Partito Comunista- di “togliere ai ricchi (?) per dare ai poveri”; e qui è il problema! Da nessuna parte politica, ancorché siamo in un contesto a dir poco disastroso per il Paese, si è rinunciato al contrasto politico per “accaparrare” adesioni a basso prezzo! Ma se noi facciamo così al nostro interno, come possiamo pensare che in Europa prevalga l’idea di “bene comune”? Mah! Prima di chiudere, una osservazione al di sopra delle righe. Ho notato con soddisfazione, perché significa che un certo contributo riusciamo a darlo, che da qualche settimana riusciamo ad anticipare alcune mosse governative (sanificazione delle strade come in Cina; nomina, fin da subito, di una sorta di Costituente Economica per il dopo Coronavirus; indicazione dei componenti della stessa) segno che qualcuno legge queste note e poi, ritenendole non del tutto campate in aria, in qualche modo riesce a farle utilizzare. Sono veramente soddisfatto.
BUONA SETTIMANA E, SOPRATTUTTO, BUONA PASQUA A TUTTI.
SIATE CERTI “ non prevarrà”!
Serafino Liberati
Presidente di Onda Patriottica
Fonti utilizzate:
Il Messaggero, la Repubblica, il Giornale, il Fatto quotidiano, Avvenire, MF, Il Sole 24 ORE, Il Manifesto, Corriere della Sera, Libero, Il Giorno, La Notizia, La Verità, Left, La Stampa, Italia Oggi. ”