Livolsi: innovazione, tradizione e ambiente, il successo globale del Made in Italy

La riflessione di Ubaldo Livolsi, professore di Corporate Finance e fondatore della Livolsi & Partners S.p.A., nel nuovo appuntamento della
sua rubrica con l’agenzia Dire Pubblicato:09-10-2024 12:16

ROMA – “Il recente incontro tra la divisione Internazionalizzazione
della Livolsi & Partners che presiedo, guidata dal nostro direttore Alberto
Conforti, e la delegazione di giovani imprenditori cinesi, provenienti da
Hangzhou, capoluogo della Provincia dello Zhejiang, offre uno spunto di
riflessione illuminante sulle potenzialità ancora inespresse dell’Italia. Le visite
organizzate presso aziende iconiche come Ducati, Lamborghini, Poliform,
Herno e Dell’Orto hanno messo in luce l’unicità del nostro Paese, in cui il
legame tra industria, territorio e natura diventa elemento centrale e distintivo
del successo imprenditoriale”.
La riflessione di Ubaldo Livolsi, professore di Corporate Finance e fondatore
della Livolsi & Partners S.p.A., nel nuovo appuntamento della sua rubrica con

l’agenzia Dire, curata da Angelica Bianco.

“A differenza della Cina- spiega- dove l’industria si sviluppa in contesti caratterizzati da vasti conglomerati urbani (megalopoli), le aziende italiane spesso nascono e prosperano in
contesti territoriali più piccoli, dove si percepisce la vicinanza alla natura e in un
contatto diretto con l’artigianato locale. Questa realtà favorisce una
dimensione umana del lavoro, dove i dipendenti non sono alienati dal contesto
in cui operano, ma al contrario possono persino trovare ispirazione nel
paesaggio circostante. È un modello in cui l’innovazione tecnologica e il
rispetto per l’ambiente si intrecciano, garantendo non solo la tutela del
territorio, ma anche un benessere diffuso tra le persone. La delegazione cinese
ha potuto apprezzare come aziende di successo, quali Poliform, Dell’Orto ed
Herno – le prime due hanno sede in Brianza, la terza sul Lago Maggiore –
mantengano il loro radicamento territoriale, senza sacrificare la modernità e la
competitività sui mercati internazionali. La forza di queste aziende risiede nella
capacità di armonizzare tradizione e innovazione, artigianato e tecnologie
all’avanguardia, in un contesto paesaggistico che favorisce la creatività e la
serenità psicofisico dei lavoratori”.

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“Un formidabile punto di forza percepito- continua Livolsi- è il contatto diretto
con l’artigianato, che resta una risorsa ineguagliabile per l’industria italiana. Il
connubio tra innovazione e tradizione, tra alta tecnologia e manualità, come
visto nelle fabbriche di Lamborghini e Ducati – entrambe emiliane, distanti
pochi chilometri l’una dall’altra ed in un contesto industriale più affollato
rispetto ai precedenti esempi – ha confermato come sia stato possibile
coniugare l’eccellenza tecnologica con l’impiego di risorse umane locali,
favorendo lo sviluppo del territorio e la creazione di prodotti unici, espressione
della creatività e dell’eccellenza italiana. Questo è un aspetto che ha
affascinato gli imprenditori cinesi, abituati a modelli industriali molto diversi. Il
contesto locale offre altri vantaggi. Oggi, grazie alle nuove tecnologie e al
lavoro da remoto, è possibile preservare questo legame senza rinunciare alla
produttività. Anzi, le aziende italiane hanno l’opportunità di sfruttare le
potenzialità del lavoro agile per ampliare il proprio bacino di talenti, senza
dover forzare i lavoratori a concentrarsi nelle grandi città”. “Il nostro Paese deve
riscoprire e valorizzare i propri punti di forza e continuare a esportare il proprio
modello come esempio di sostenibilità e competitività. In un mondo sempre
più globalizzato, la competizione si gioca sulla capacità di creare un equilibrio

tra innovazione, tradizione e rispetto per l’ambiente. E in questo- conclude-
l’Italia ha molto da insegnare”.