Vi ricordate dei Promessi Sposi? Sapevate che qui c’è una delle scene più commoventi di tutta la letteratura, ma vi avverto vi farà piangere:di Riccardo Benvenuto
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Ecco, Renzo è appena arrivato a Milano.
A un tratto vede una donna che stringe tra le braccia una bambina tutta vestita di bianco, come se fosse agghindata per una festa.
Ma c’è qualcosa nell’espressione di quella donna che cattura l’attenzione di Renzo.
La donna stringe a sé la bambina, la abbraccia, non riesce a staccarsene.
La guarda tanto intensamente che ti fa tremare il cuore.
Poi con lentezza la depone sul carro del monatto e fa promettere all’uomo di seppellirla così com’è vestita, «senza levarle un filo d’intorno». E resta a guardarla, senza dire una parola, mentre il carro scompare.
Perché il dolore non è quello che dici, ma quello che taci. Non siamo mai così indifesi, come nel momento in cui amiamo. E non c’è amore più grande su questa terra di quello di una mamma, ecco cosa vi sta dicendo Manzoni. L’amore di una madre non muore mai, non può essere sconfitto né dal Tempo né dalla morte. Scavalca ogni barriera. «La parola più bella sulle labbra del genere umano è Madre,» diceva Gibran, «e la più bella invocazione è Madre mia».
Nella lingua maori madre e casa hanno la stessa radice. Perché anche quando il mondo intero ti rifiuta, una madre ti accoglie a braccia aperte. Una mamma non giudica ma comprende. Non rifiuta ma perdona. E una mamma non muore mai, resta nei ricordi dei propri figli e in ciò che credono di avere dimenticato. A me fanno ridere coloro che dicono: «Manzoni è antiquato, è lontano dal nostro tempo!» Cosa c’è di più toccante e umano e profondo di questa scena?
Perché leggere i promessi sposi?
Perché abbiamo bisogno di lacrime e di risate nella nostra vita, di abbracci, di affetto, di legami.
Perché senza sentimenti la vita fa schifo.
La cosa più importante che possa insegnare la scuola che ha scelto questo testo è una e una sola: a sentire, capire e rispettare i sentimenti. Tuoi e di chi ti sta attorno.
Perché un conto è diventare uomini e un conto è essere umani.
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