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18. LOMBARDI A DE MARTINO
[luglio 1963]
Caro De Martino,
informato dei risultati della riunione di ieri della corrente non voglio tardare a dirti che sono in tutto d'accordo sulla opportunità (anzi necessità) di perseguire seriamente la verifica dell'unità della corrente, d'accordo sulla necessità di giungere prestissimo a una conclusione affrontando i reali problemi. D'accordo anche sulla composizione della commissione. Perché tu non pensi che una mia iniziativa già in corso sia in contrasto con tale giudizio, desidero confermarti come esatta la notizia che alcuni compagni diedero ieri della pubblicazione di uno stampato che, sotto la mia esclusiva e personale responsabilità verrà distribuito, corrisponde al vero. Non si tratta di un pamphlet ma di una, del resto breve, raccolta cronologicamente ordinata di alcuni miei interventi pubblici o confidenziali avvenuti fra il penultimo C.C. e la nottataccia di S. Gregorio. Sono stato e sono accusato di doppio gioco, pugnalata, maramaldismo ecc. Ho il diritto di dimostrate che il mio comportamento, giusto o sbagliato che fosse il mio giudizio, fu un comportamento politico non un gesto di congiurato; ne va del mio onore e devo difenderlo, né varrebbe a supplire un mio silenzio qualunque satis fecit anche ampio che mi venisse da altri, giacché apparirebbe il risultato di un compromesso. Alla pubblicazione è estraneo qualunque attacco o polemica: si tratta ripeto, di fatti e documenti diretti a dimostrare che non è stata una folgorazione improvvisa quella che mi ha indotto ad assumere una posizione responsabile, della quale naturalmente (e delle sue conseguenze) rispondo al partito. Naturalmente dell'opuscolo ti farò omaggio.
Cordialità molte
Riccardo
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