Il restauro dell’Abbazia di Terra Murata. Tratto dal Periodico Procida Oggi del 14 maggio 2010
La soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Napoli e Provincia ha bloccato i lavori di somma urgenza che il Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche
di Campania e Molise aveva affidato alla ditta “Ital Tecnico Strada”di Quarto.Lo stop è arrivato attraverso una nota a firma del soprintendente architetto Stefano Gizzi e del responsabile di zona architetto Pierino Vacca. Il motivo: le operazioni in atto sull’Abbazia sono prive della necessaria autorizzazione della Soprintendenza. Del fatto è stata anche interessata la Magistratura che ha aperto un’inchiesta.
Le indagini sono condotte dal maresciallo dei Carabinieri isolani Massimiliano Albero. Negli uffici del Provveditorato di via Marchese Campodisola c’è stupore e sconcerto. “I lavori di somma urgenza intrapresi sulla chiesa – spiegano i funzionari – sono stati sollecitati dal parroco don Michele Del Prete che, anche in concomitanza delle forti piogge di novembre, ha fatto presente le gravi difficoltà del tempio. L’Abbazia, che sorge su un costone tufaceo alto 90 metri, a picco sul mare, corre seri rischi. Il costone, infatti, aggredito dall’azione del vento e del mare, presenta allo stato profonde crepe. Da qui il progetto di restauro, redatto dal professore Luigi Guerriero, approvato nel luglio del 2009 dal Comitato Tecnico Scientifico del Ministero dei Beni Culturali e successivamente pubblicato anche nel BURC della Regione Campania. Il Comitato ministeriale,presieduto dal professore Giovanni Carbonara, uno dei più importanti studiosi del settore, prima di dare la sua approvazione, ha sentito tecnici,funzionari, esperti, fra cui lostesso soprintendente di Napoli architetto Gizzi. Per cui, quando il parroco ha lanciato il grido d’allarme, all’inizio di novembre 2009, il Provveditorato delle Opere Pubbliche che è anche il proprietario dell’Abbazia (essa infatti appartiene al Demanio dello Stato) si è sentito in dovere di intervenire, con questi lavori di somma urgenza che mettessero in sicurezza il campanile, le cappelle laterali di San Porfirio e del Santissimo Sacramento, la terrazza prospiciente la sagrestia, già dichiarata inagibile e pericolante dall’Ufficio Tecnico del Comune nel 2001, il tetto, in cui, attraverso alcune feritoie l’acqua piovana penetra, intaccando il prezioso soffitto a cassettoni dell’Abbazia. Abbiamo informato la Soprintendenza del fatto, ora ci troviamo delusi e amareggiati,sotto inchiesta!”. Il comportamento della Soprintendenza è riassunto nella nota a firma degli architetto Gizzi e Vacca: “Il parere consultivo del Comitato Tecnico Scientifico del Ministero dei Beni Culturali non costituisce autorizzazione agli interventi. I quali, a norma dell’articolo 21 del D.L. 42/2004, sono subordinati all’autorizzazione del Soprintendente: Che non c’è mai stata!”. L’architetto Pierino Vacca che si è recato personalmente a Terra Murata per verificare, insieme ai Carabinieri, lo stato e lo stop dei lavori, non nasconde il suo pensiero: “ Il progetto del professor Guerriero non convince.
Inoltre i lavori intrapresi non sembra rientrino in quelle cosiddette “somme urgenze” , ma sono veri e propri lavori di restauro conservativo che hanno bisogno di ditte altamente specializzate”. Il Curato don Michele Del Prete che aveva innalzato ringraziamenti e lodi al santo patrono San Michele, è deluso e amareggiato. Non vuole rilasciare dichiarazioni. “Continuerò a pregare San Michele affinché compia il miracolo!”.. Il Santo Arcangelo Guerriero è riuscito a sconfiggere Satana ! Ma, anche per lui, riuscire a mettere pace nel conflitto in atto tra Provveditorato e Soprintendenza, sarà impresa non facile.
Domenico Ambrosino