I BENI CULTURALI TRA TUTELA, MERCATO E TERRITORIO Presentazione del libro di Luigi Covatta
Sono stato lieto per l’invito a partecipare alla tavola rotonda per la
presentazione del libro di Luigi Covatta
dal titolo :
I BENI CULTURALI TRA TUTELA, MERCATO E TERRITORIO Presentazione del libro di
Luigi Covatta
Mercoledì 10 luglio alle ore 18.00 a Roma presso la Sala Igea di Palazzo
Mattei di Paganica (piazza della Enciclopedia Italiana 4), storica sede dell’
Istituto Treccani, si è tenuta una tavola rotonda sul tema I beni culturali tra
tutela, mercato e territorio.
Sono intervenuti alla tavola rotonda, oltre al curatore del libro Luigi
Covatta, Giuliano Amato,Franco Bassanini, Giancarlo Galan, Emanuele Emanuele, Giovanna
Melandri, Marco Cammelli e Paolo Leon.
L’iniziativa, realizzata in occasione della presentazione dell’omonimo libro
a cura di Luigi Covatta con prefazione di Marco Cammelli (Passigli Editori,
2012), è organizzata dalla Fondazione Astrid con il contributo della Fondazione
Roma.
L’Italia possiede un patrimonio artistico, paesaggistico e culturale immenso,
espressione di un territorio complesso e pertanto molto difficile da
amministrare. Negli ultimi anni si sono succedute molte riforme del Ministero
per i Beni e le attività culturali, ma nessuna è stata in grado di fornire
risposte concrete alle inefficienze organizzative dell’intero sistema. L’
attuale crisi economica e finanziaria può rappresentare un’opportunità. La
scarsità di risorse è un problema, ma può costituire un’occasione impedibile
per rinnovare una policy, quella riguardante i beni culturale del nostro Paese,
che non ha dato finora i risultati sperati. Lungi dall’addentrarsi ancora in
dispute inconcludenti fra tutela e valorizzazione, pubblico e privato,
centralismo e decentramento, la ricerca della Fondazione Astrid individua e
affronta le principali questioni legate oggi al sistema dei beni culturali:
dalla tutela, che deve essere attiva e capace di integrarsi con le esigenze di
sviluppo del territorio, a prescindere dalla proprietà pubblica o privata del
bene, ai restauri, divenuti ormai la principale attività a scapito della
prevenzione e della valorizzazione; dalla cura delle cose, invece che dei
contesti, alla musealizzazione che ha di fatto cannibalizzato ogni altra forma
di fruizione del patrimonio; dall’inadeguatezza della struttura organizzativa
di modello ministeriale al tentativo di individuare altre possibili forme
gestionali differenti e innovative. Utilizzando i recenti casi di Pompei e il
restauro della Torre di Pisa nel 1990 come i due estremi della cattiva e della
buona amministrazione dei beni culturali, la Fondazione Astrid offre infine
agli operatori e ai responsabili politici ed economici un approfondimento
fondamentale sui criteri di restauro e di amministrazione dell’emergenza.