La ripresa che non c’è.

La ripresa che non c’è.
EUGENIO DIFFIDENTI·SABATO 24 OTTOBRE 2015
La pressione fiscale continua ad aumentare, anzi il governo ha previsto 100 miliardi di nuove entrate (tasse) entro il 2017, l’iva dovrebbe arrivare al 25% entro il 2017 (anche per l’attivazione delle clausole di salvaguardia), in più il servizio di Assistenza Sanitaria Nazionale ha ridotto l’erogazione delle prestazioni in esenzione (“spending review”) aumentando la spesa sanitaria diretta delle famiglie. Ebbene questo Governo da un lato esalta a mezzo di spot pubblicitari l’abolizione dell’imu sulla prima casa, ma dall’altro lato, in sordina,  ha già introdotto ed è pronto ad introdurre nuovi prelievi fiscali diretti o indiretti e tagli alla spesa pubblica che influiscono negativamente sul reddito disponibile delle famiglie, che si sta assottigliando sempre di più’ deprimendo i consumi interni. Ma purtroppo se i consumi continueranno a “rimanere al palo” la ripresa non si potrà mai verificare.  Solo l’aumento dei consumi interni puo’ incrementare la produzione ed in conseguenza l’occupazione. I dati positivi sull’occupazione del periodo estivo profferiti e strombazzati dal Governo derivano per ampia parte dalla leva turistica, che quest’anno ha avuto per l’Italia un buon andamento anche per l’inaccessibilità’ (Isis) della mete turistiche “a buon prezzo” del Nord-Africa, e quindi è dovuto più a fattori esterni che interni. La politica complessiva del Governo perciò non sta favorendo l’aumento dei consumi, finanche l’operazione del canone Rai sulla bolletta elettrica, se per un verso “legittimamente” contrasta l’evasione  allargando la platea dei sottoposti forzatamente al tributo con la previsione di un forte aumento delle entrate (che in parte è già previsto che  non siano destinate all’azienda), per altro verso avrà un ulteriore influsso negativo sui consumi sottraendo ad essi quelle somme prima evase per ampia parte da famiglie che non le conservavano su conti correnti o libretti al risparmio, ma le spendevano perché erano già in difficoltà economica. Se il recupero dell’evasione si limita o ha come obiettivo preponderante quella c.d. “di necessità”, è lapalissiano che ogni euro recuperato verrà sottratto ai consumi, e quindi avrà un ulteriore effetto di depressivo sull’andamento economico interno.
A livello locale, in controtendenza rispetto ai proclami governativi, si assiste alla chiusura quasi giornaliera di attività’ produttive, del terziario, ed addirittura ora anche i professionisti cominciano, in maniera massiccia, a cancellarsi dagli albi (fenomeno che ho occasione di apprezzare anche personalmente  in una categoria a me vicina, quella degli avvocati). Ai semafori stazionano ormai non più sparuti individui che tentano di sopravvivere con la vendita dei soliti fazzolettini, ma eserciti organizzati di disperati, e passeggiando per la città si incontra un mendicante quasi ogni cento metri.
La forte sensazione che si avverte è che piuttosto che allontanarci dalla crisi ci stiamo imbucando in essa in maniera però allegra ed inconsapevole.
Mi si spieghi come è possibile che le tasse possano diminuire per far aumentare il reddito disponibile delle famiglie, per rilanciare a propria volta consumi ed occupazione, e perciò per agganciare una ripresa, se  il debito pubblico nazionale quest’anno, in condizioni particolarmente favorevoli, ha prodotto 70 miliardi di interessi passivi ed  il Governo ha predisposto una la legge di stabilità che prevede una spesa di 35-40 miliardi in parte finanziata da ulteriore deficit (che si tradurrà a medio termine in ulteriore imposizione fiscale)?
Non sarebbe del caso prevedere innanzitutto una ristrutturazione definitiva (ad estinzione) del nostro debito pubblico nazionale, e da essa far conseguire le necessitate misure economiche onde fermare la crescita di questo macigno che si sta autoalimentando giorno dopo giorno (interessi passivi che aumentano la somma capitale) prima che diventi una montagna insormontabile?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *