La migliore Legge Elettorale

La legge elettorale migliore? Quella delle Province 

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“La storia ci dice che la legge elettorale più efficace in tanti anni di Repubblica è stata quella delle bistrattate province, capaci di garantire a questi enti intermedi i tre requisiti che stiamo cercando per altre vie: governabilità, stabilità, coinvolgimento vero del territorio grazie alla suddivisione dei collegi”. Ne è convinto Enzo Rosario Magaldi, coordinatore nazionale del movimento Italia Solidale. 

Le Province sono ormai il passato e sulle politiche i modelli ipotizzati sono altri. E’ davvero riesumabile quella legge?   

Certo, come l’uovo di Colombo la legge per l’elezione dei presidenti e dei Consigli provinciali già esiste ed è sperimentata, quindi per adeguarla ai fini dell’elezione del nuovo governo del Paese non occorrerebbero modifiche costituzionali, ma solo alcuni opportuni aggiustamenti in Parlamento. L’intenzione ovviamente non è quella di ricalcare l’elezione diretta del presidente della Provincia, perché la Repubblica presidenziale non appartiene alla nostra architettura costituzionale, ma di fornire al Capo dello stato un’indicazione chiara e netta della volontà del corpo elettorale ed avviare le consultazioni. In un momento di grande confusione, caratterizzato da veti incrociati, da polemiche aspre e odiose, da modelli miracolosi che ci piovono addosso da mezza Europa, proprio una legge che abbiamo in casa potrebbe rappresentare la migliore soluzione. E’ un sistema che prevede i collegi, che tiene conto del territorio per la scelta dei candidati con un sistema proporzionale rispettoso delle minoranze e che esalta il ruolo dei cittadini.

Tuttavia l’orientamento delle forze politiche guarda all’Italicum o al massimo al mattarellum corretto. Lei che ne pensa?

E’ ormai acclarato che l’Italicum non soddisfi nessuno, nemmeno lo stesso Renzi che ha accettato di modificarlo, mentre il sistema che elegge i primi cittadini e i sindaci metropolitani crea ‘neo-monarchi’ dai poteri quasi assoluti, che guidano delle coalizioni il cui peso è sproporzionato rispetto al consenso effettivamente ricevuto. Penso che  quella legge che sta per essere definitivamente e frettolosamente accantonata sia invece un’ottima base di discussione dalla quale ripartire. Il nostro movimento si farà promotore di questa istanza, che ci sembra non solo politicamente concreta.