Si è tenuto il 26 febbraio al Consiglio Regionale della Campania Evento Formativo alla presenza del Garante Regionale dell’infanzia ed Adolescenza Giuseppe Scialla
Si è tenuto il 26 febbraio al Consiglio Regionale della Campania il penultimo evento formativo e di Studio in Mediazione Penale Minorile e Restorative Justice.
Il 15 marzo si conclude il percorso di formazione con la consegna degli Attestati di partecipazione finali
L’aumento degli eventi di violenza ad opera di adolescenti e di baby gang rende impellente l’esigenza della mediazione penale minorile, anche in ottemperanza agli atti del Diritto Internazionale e della legge 112/11 istitutiva del Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, che all’art. 3 comma 1 lettera recita che l’Autorità Garante favorisce lo sviluppo della cultura della mediazione e di ogni istituto atto ad evitare o risolvere con intese i conflitti che coinvolgono persone di minore età, incoraggiando la formazione degli operatori del settore. Quindi la mediazione mira, a risolvere i conflitti tra persona con esiti costruttivi e meno repressivi della giustizia penale, è efficace quando realizza una ricomposizione del conflitto e la definizione di interventi riparatori in linea retta a favore della vittima con valenza educativa per il minore.
Essa offre, dunque, una maggiore attenzione ai protagonisti della vicenda penale, “ alla vittima “ viene garantita una considerazione più ampia, un ruolo più attivo di quanto accada nel procedimento penale, “ al reo” , si offre la concreta opportunità di accedere a modalità riparative e di responsabilità degli eventi avvenuti.
L’auspicio del Garante per l’infanzia e Adolescenza Regione Campania Prof.Giuseppe Scialla è che attraverso questo Ciclo di Seminari di Studio in Mediazione Penale Minorile e Restorative Justice si possa concretamente formare un gruppo di operatori che, utilizzando strumenti e tecniche adattate ad offrire al minore una figura preparata sotto il profilo giuridico, educativo e psicologico, per gestire il conflitto all’interno del circuito penale e capace di accompagnarlo affinché il percorso mediativo-processuale possa diventare per il minore anche un’occasione di crescita e maturazione è che sempre di più e a beneficio di tutte le persone di minore età coinvolte in fatti penalmente rilevanti.
Un aspetto che va evidenziato nell’attività della mediazione è il ruolo delle figure genitoriali, che possono svolgere sia un ruolo positivo che un ruolo estremamente distruttivo rispetto all’esito della mediazione stessa, soprattutto quando i configgenti sono tutti minorenni. L’Assistente Sociale dr. Carmela Grimaldi suggerisce che bisogna offrire uno spazio di ascolto e di mediazione ai genitori, quando ci si rende conto che l’atteggiamento degli stessi potrebbe distruggere il cammino di responsabilizzazione e di superamento del conflitto operato dai minori in sede di mediazione.
Carmela Grimaldi Giuseppe Scialla