Riflessione di Alessandro Singetta:”Le elezioni regionali che si terranno in Basilicata il 24 marzo, rappresentano un appuntamento importante non solo per verificare se, dopo decenni di dominio assoluto del centro-sinistra, il centro-destra (o i 5 Stelle) siano pronti a governare una Regione ricca di risorse (acqua e petrolio in primis), ma anche la tenuta del governo giallo/verde, in affanno e con continue fibrillazioni al proprio interno

  

 

Si tratta, quindi, di elezioni con una valenza non solo locale, ma che potrebbero avere importanti ripercussioni anche sulle future alleanze nazionali. Un ulteriore calo del M5S, unito ad una vittoria del centro-destra (e ad un’affermazione della Lega), renderebbe ancor più difficile il cammino del governo nazionale, con i due rispettivi leaders (Salvini e Di Maio) inevitabilmente costretti a fare i conti con la propria base e con spinte interne volte a ridiscutere l’alleanza ed il famoso ( o famigerato?) contratto di governo.

Il centro-destra, dopo le vittorie in Abruzzo e Sardegna, spera di replicare in Basilicata, dove non ha mai vinto. La coalizione, forte di 5 liste (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Idea e lista Bardi Presidente) è guidata da Vito Bardi, generale della Guardia di Finanza in pensione, scelto personalmente da Berlusconi dopo non pochi ripensamenti (dovuti in gran parte alle incertezze degli alleati). In base ai sondaggi, Bardi ha tutte le carte in regola per diventare il primo governatore di centro-destra della Basilicata.

A contendergli il successo, il farmacista Carlo Trerotola la cui candidatura a sorpresa – giunta ad appena due giorni dal deposito delle liste – ha avuto l’indubbio effetto di ricompattare il centro-sinistra, altrimenti condannato ad una sicura sconfitta con il pervicace tentativo dell’ex governatore Pittella di rimanere al suo posto nonostante le vicissitudini giudiziarie (dapprima costretto agli arresti domiciliari e poi con il divieto di dimora per un’indagine, tuttora in corsa, sulla sanità lucana) ed il parere contrario dei dirigenti del suo stesso partito (per la cronaca, Pittella capeggia comunque una lista a sostegno di Trerotola, Avanti, in coalizione con la lista Trerotola Presidente, Comunità Democratiche/Pd, Socialisti, Verdi, Basilicata Prima, Progressisti).

Il M5S ha indicato, già da tempo (ovvero, prima dell’estate) Antonio Mattia quale candidato presidente. Anche in Basilicata, il Movimento parte da una base di consensi conquistati alle ultime politiche di oltre il 44%; tuttavia, anche a seguito delle ultime disfatte registrate in Abruzzo e Sardegna, non sembra in grado di ripetere quel risultato.

Vi è poi il Prof. Valerio Tramutoli che capeggia un’unica lista (La Basilicata possibile) di ispirazione ambientalista.

Competizione aperta, quindi, cui stanno partecipando ben 17 dei 20 consiglieri uscenti ed – in tutto – 280 aspiranti consiglieri, che sta vedendo impegnati anche molti leaders nazionali, proprio a conferma dell’importanza dell’ormai prossima consultazione elettorale. Da sottolineare come anche Silvio Berlusconi, per la prima volta, sia arrivato a Potenza, spinto dai sondaggi che danno il centro-destra vincente.

Basilicata ricca di acqua e petrolio (è il più ricco giacimento in Europa su terra ferma), ma anche di problemi ambientali legati alle estrazioni (inquinamento, aumento dei malati di tumore, etc.), con due siti di interesse nazionale da bonificare, la presenza di 23 discariche (su 46) per cui l’Italia è stata multata dalla Comunità Europea, l’80% dei laureati che abbandonano la regione, tassi di disoccupazione (maschile, femminile, giovani ed anziani) da record…negativi.

Cambierà qualcosa? Staremo a vedere.

Alessandro Singetta