Attualità e prospettive sull’epidemia da coronavirus di Giulio Tarro.

Attualità e prospettive sull’epidemia da coronavirus

Giulio Tarro

“Finirà mai l’emergenza Covid19? Se lo chiedono milioni di italiani di fronte alle terroristiche dichiarazioni di “esperti” idolatrati in TV e sui giornali mainstream.

<<Ci sono due aspetti di questa domanda. Quello prettamente medico, permette risposte tranquillizzanti. Tutt’altro, invece, per quello politico-sanitario dove una già fallimentare gestione dell’emergenza sanitaria oggi rischia di essere procrastinata da una davvero sconsolante “informazione ufficiale”.>>

<<Ad esempio, quella che, presenta il Covid19 come un flagello che potrà essere sconfitto solo con la vaccinazione. E che, dopo aver cercato di zittire, ad esempio, l’uso di clorochina e idroclorochina e diffamato il suo propugnatore Didier Raoult, ora si direbbe disinteressarsi di una davvero promettente sieroterapia.>>

<<La documentazione più esaustiva sulla plasma-terapia in pazienti affetti da Covid la si può trovare in questo articolo, (Kai Duan et al. PNAS.org/2004168117) qui solo poche parole. La trasfusione di plasma (ovvero la parte più ‘liquida’ del nostro sangue, dove sono presenti anticorpi formatisi dopo la battaglia vinta contro il virus) è stata utilizzata con successo nelle altre due epidemie da coronavirus, la Sars del 2002 e la Mers del 2012, immettendo il plasma in uno stadio preciso della malattia; e cioè quando già si evidenzia una scarsa ossigenazione e il paziente è sottoposto a ventilazione assistita con casco C-pap, ma non è ancora intubato.

È una terapia che, come molte, presenta rischi ma, francamente, non si capisce proprio perché l’Organizzazione mondiale della sanità – che ne aveva confinato l’utilizzo “solo nel caso di malattie gravi per cui non ci sia un trattamento farmacologico efficace” – non ne abbia suggerito, almeno, la sperimentazione durante questa emergenza Covid19.

Nonostante ciò, dopo i positivi risultati attestati nell’articolo di cui sopra, timidamente, sfidando burocratiche disposizioni, non pochi medici, anche in Italia, hanno cominciato le sperimentazioni; in alcuni casi – come l’equipe del policlinico San Matteo di Pavia – elaborando in una settimana protocolli sanitari che avrebbero richiesto mesi. Ma sa qual è l’aspetto più incredibile dell’impiego di questa terapia, che sta ottenendo ottimi risultati?>>

Che se non fosse stato per un messaggio audio veicolato su Whatsapp e diventato subito (mi si perdoni il gioco di parole) “virale”, quasi nessun medico in Italia avrebbe saputo qualcosa di questa terapia. Del resto, se il collega Didier Raoult – dopo aver constatato il boicottaggio e il linciaggio mediatico al quale veniva sottoposta la terapia anti Covid19 basata sulla clorochina (un farmaco che non avendo più brevetti è visto come fumo negli occhi da Big Pharma) – non si fosse “sporcato le mani” mettendo su Youtube un suo video che denunciava questo scandalo, per il trattamento farmacologico del Covid19 staremo ancora a brancolare nel buio.>>

Mentre dovunque, ad esempio, in Germania, si vanno allentando le pur blande misure profilattiche lì attivate per fronteggiare il Covid19, in Italia, per prepararci alla Fase 2, impazza la litania “convivere con il virus”. Che, in attesa del messianico arrivo del vaccino, prospetta “soluzioni” quali spiagge costellate da ombrelloni schermati da pannelli di plexiglass o cordoni sanitari per isolare la Lombardia.

<<Chiariamo subito una questione. In Italia, i contagiati da Covid19 non sono i 175.000 conteggiati oggi dalla Protezione civile, basandosi solo sui pochi tamponi diagnostici effettuati dalle Regioni. Assolutamente no. Le stime più attendibili prospettano, al pari delle periodiche epidemie influenzali, dai sei a dieci milioni di contagiati da Covid19 in Italia. Parlo di stime (basate sulla velocità di trasmissione del contagio registrata in altre nazioni o di quanto registrato sulla nave Diamond Princess) in quanto soddisfacenti indagini epidemiologiche (basate su analisi sierologiche e su campioni statisticamente validi di popolazione) in Italia, incredibilmente, non sono state ancora fatte. E a tal riguardo, non so proprio su quali indagini il prof. Brusaferro, presidente dell’istituto superiore della sanità, abbia ricavato il numero dei contagiati in Italia per arrivare a sconsigliare, addirittura, di prendere il sole sulle spiagge.>>

<<Con la percentuale di contagiati evidenziata dalle stime, si può dedurre che, in Italia, tutto quello che avrebbe potuto fare il Covid19 – in termini di guariti, immuni, deceduti…  – lo ha già fatto. Quindi, a mio parere, l’attuale obiettivo non dovrebbe essere quello di arginare un indiscriminato contagio ma, ad esempio, proteggere gli anziani, ripristinare la rete di terapia intensiva (compromessa dai tagli al nostro Sistema sanitario) e, soprattutto, strutturare una indagine siero-epidemiologica nazionale (attualmente è in cantiere solo quella della Regione Toscana) che ci permetta di tenere sotto controllo la situazione.>>

<<Il mio maestro, che addirittura mi considerava il suo “figlioccio”, è stato Albert Sabin, l’inventore del vaccino antipolio. Figuriamoci, quindi, se sottovaluto l’importanza dei vaccini. Ma per alcuni virus – come credo sia per il Covid19 – il vaccino potrebbe rivelarsi una chimera. Come per è stato per il vaccino contro l’AIDS, presentato come “imminente” da quasi quarant’anni. E fanno cascare le braccia dichiarazioni come quelle del viceministro della salute secondo il quale “o continuiamo a stare fermi e chiusi in casa o ci vacciniamo tutti e ci riprendiamo le nostre vite”. O la sconcertante iniziativa del Governatore Zingaretti, visto che il vaccino per il Covid19 non c’è, di obbligare tutti gli anziani del Lazio (pena la loro esclusione da eventi pubblici) e tutto il personale sanitario (pena il loro licenziamento) a vaccinarsi contro… l’influenza.

Tra l’altro, va detto che questa del Covid19 non è una condanna biblica ma una delle tantissime epidemie che sono servite a fortificare il nostro sistema immunitario; il quale, sia detto per inciso, va a pezzi se, come delle larve, stiamo rintanati a casa e, per di più a tremare di paura per le apocalittiche sciocchezze che ci raccontano in TV.>>

<<Ma, praticamente, tutti i virus mutano; e non, inevitabilmente, in peggio per noi. Il Coronavirus responsabile della famigerata epidemia SARS del 2002-2003, ad esempio si direbbe scomparso dalla scena. Non vedo perché la stessa cosa non potrebbe succedere per il Covid19. Sarebbe, quindi, il caso di affrettarci a ripristinare i ritmi della nostra vita con quelli antecedenti all’emergenza Covid19; soprattutto per evitare che la situazione economica conseguente a questa emergenza non ci condanni a morire di fame. Questo non significa, certo, dimenticarsi le follie che hanno costellato, in Italia, questa emergenza. Prima tra tutte una terroristica campagna informativa – che ha finito per istituzionalizzare per il Covid19 uno sbalorditivo indice di letalità (per capirci 28 volte quello della Germania) – che ha costretto, sì, la popolazione a barricarsi in casa ma che, scatenando il panico, ha impedito ai medici di base di recarsi a casa dei pazienti; pazienti i quali, perciò, spesso indiscriminatamente, sono stati trasportati in sempre più affollati reparti a morire per infezioni ospedaliere. Che già, in Italia, si portano via 50.000 persone all’anno.”

Prof. Giulio Tarro

Primario emerito dell’ Azienda Ospedaliera “D. Cotugno”, Napoli

Chairman della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera, WABT –  UNESCO, Parigi

Rector of the University Thomas More U.P.T.M., Rome

Presidente della Fondazione  de Beaumont Bonelli per le ricerche  sul cancro – ONLUS, Napoli